Anche quest’anno l’amministrazione comunale utilizzerà i fondi del 5x1000 al Comune per il progetto “Peer education”: una campagna di sensibilizzazione e prevenzione ai comportamenti a rischio rivolta agli studenti delle scuole medie, genitori e insegnanti. L’iniziativa, alla terza edizione, ha già avuto modo di trattare i pericoli legati all’assunzione di alcol e droga in età adolescenziale e quest’anno ha spostato l’attenzione su un tema di grande attualità ovvero l’uso consapevole di internet e dei social network. Questi sono strumenti presenti in maniera importante nella quotidianità di bambini e adolescenti e spesso i genitori si trovano impreparati a riconoscere ed affrontare le insidie che si nascondo in rete. Da qui la necessità di costruire un’alleanza tra scuola, famiglia e territorio che sia in grado di guidare i ragazzi alla navigazione sicura e gli adulti alle forme di vigilanza. “Ormai da diversi anni i nostri ragazzi sono penalizzati dagli enti pubblici che dovrebbero finanziare progetti di sensibilizzazione dei comportamenti a rischio - ha rilevato il vicesindaco e assessore alla Politiche giovanili, Chiara Benetazzo – purtroppo però in questi ultimi dieci anni quasi nulla è arrivato nel nostro territorio per questo indirizzo. E’ così che è nato questo progetto, portato avanti con la collaborazione dell’Istituto Olivotti e con l’Istituto scolastico che da subito si è dimostrato molto sensibile al tema”.
“Il progetto – ha spiegato - è innovativo nelle modalità in quanto utilizza il metodo dell’educazione tra pari e cerca di creare una rete di protezione attorno ai ragazzi coinvolgendo gli insegnanti, i genitori e gli adulti significativi”. “La positività con cui è stato accolto il progetto – ha concluso il vicesindaco - è motivo di soddisfazione: pur con gli strumenti che un Comune ha disposizione sentiamo di aver contribuito a rafforzare i nostri ragazzi e di averli affiancati nella crescita, costellata spesso da scelte e incontri difficili”. Martina Maniero