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Calcio. Stadio Euganeo, aggiornamento inchiesta
30.12.2024 - 10:00
Vista notturna dello stadio Euganeo
L'inchiesta Euganeo scava nella problematicità di uno degli stadi più discussi d'Italia. La ricostruzione su quanto è avvenuto in questi anni e le novità riguardanti l'imminente inizio dei lavori di restauro dell'impianto.
L’Euganeo è il racconto di un amore mai sbocciato, di un legame mai nato tra uno stadio e la sua gente. Inaugurato nel 1994, suscitò presto aspre polemiche nell’ambiente. Il problema? La sua aura non era paragonabile alla magia che il vecchio Appiani emanava. Il tutto, dunque, nacque da un problema di sentimento, con la difficoltà di lasciare il bello, ma antico, ed aprirsi al nuovo, ma brutto. Oltre al cuore ferito, però, i tifosi del Padova hanno dovuto convivere con altri disagi difficili da digerire.
1. Mobilità. L’Appiani era facile da raggiungere in quanto situato nel centro cittadino. L’Euganeo, invece, si trova nelle immediate vicinanze della tangenziale ovest: viene, per questo motivo, chiamato “Cattedrale nel deserto”; intorno, infatti, c’è il nulla. Questa lontananza dal cuore pulsante patavino lo rende scomodo, e secondo i tifosi, difficile da raggiungere: mancano i collegamenti adeguati. L’Assessore al Comune di Padova Diego Bonavina, però, presenta un’altra versione: “Le persone che si lamentano, evidentemente, non sanno che c’è un autobus che porta nei pressi dello stadio. Il servizio è attivo da più di un anno. La progettualità futura di creare nuove linee è determinata dall’utilizzo che se ne fa. Se ci rendessimo conto di tale necessità saremmo i primi a mobilitarci. Ma il bus per l’Euganeo è di fatto vuoto; era nato anche il servizio navette che dalla stazione portava allo stadio: era inutilizzato. I collegamenti ci sono”, ha concluso l’Assessore.
2. La Curva Sud. Il tifo organizzato patavino ha vissuto una sorta di epopea, migrando di “casa in casa” senza mai trovare una vera sistemazione. Così è arrivata la decisione di disertare le partite casalinghe durante la stagione in corso. Gli ultras del Padova, infatti, sono partiti dalla Tribuna Fattori, poi è nata la Curva Sud, dove si sono trasferiti; ancora un ritorno alla Fattori, fino all'ultimo periodo in Est, con l'eterna attesa della nuova curva: così è esplosa la protesta. La questione, secondo Bonavina, giungerà ad un lieto fine: “L’amministrazione è al lavoro; capisco la delusione. Le opinioni vanno rispettate, ma la nostra volontà è quella di continuare quest’opera. Dimostreremo con i fatti. Completeremo il tutto e costruiremo anche due palazzetti (basket, 1100 spettatori e il polifunzionale, 900). Ci siamo presi un impegno con la città e lo porteremo avanti. Una data? Nel mese di marzo ripartono i lavori. Il Padova in Serie B con la curva nuova? Speriamo che entrambi i sogni si possano realizzare". Il Calcio Padova, rappresentato dal Consigliere con delega alla comunicazione e alle relazioni esterne Gianni Potti, si è così espresso: “Possiamo solamente sperare che facciano presto e bene perché la curva piange”. Ora tra le parti sembra esserci finalmente un clima di collaborazione: "L’obiettivo comune e prioritario è mettere a disposizione della squadra e dei tifosi un impianto il più possibile confortevole e adatto", hanno dichiarato i membri coinvolti dopo il vertice di Palazzo Moroni del 19 febbraio.
Ma cosa andò storto? Nel dicembre 2020 fu firmato un contratto di appalto con la ditta Esteel e il mese dopo ebbero inizio i lavori. Nel novembre 2022, a progetto non ancora ultimato, fu disposto il sequestro preventivo del cantiere per irregolarità commesse dall'impresa appaltatrice. Il tutto, dunque, si è fermato per anni: “Ci siamo trovati di fronte ad un’azienda che ha gestito in modo pessimo il cantiere", ha aggiunto Bonavina. “Ora proseguiremo la nostra missione”.
3. Hospitality. L’atmosfera di deserto dello Stadio Euganeo è data anche dalla mancanza di iniziative commerciali attorno all’impianto: sono assenti shop legati alla vendita di magliette, sciarpe o gadget. Mancano strutture ricreative, come bar, ristoranti o luoghi di ritrovo. Per quanto riguarda questo aspetto il Comune ha poco spazio di manovra: “La parte commerciale non è di nostra competenza; il Padova, così come tutti gli operatori commerciali interessati, è libero di agire. La posizione biancoscudata, riportata da Potti, è questa: “Stiamo lavorando. Intanto abbiamo i nostri shop in città. Se qualcuno vuole mettersi fuori dallo stadio e vendere qualcosa è il benvenuto. Perché nessuno si fa più avanti? Noi siamo aperti a parlarne, ma l’iniziativa deve venire da un privato. Siamo impegnati sul sociale; sulle questioni legate alle attività intorno all’Euganeo attendiamo un passo. In questi anni c’è stato il vuoto attorno. Servono proposte concrete".
4.Le novità. L'incontro tra società e comune a Palazzo Moroni, intanto, ha fatto chiarezza su come si agirà per rendere l'Euganeo più appetibile: la pista di atletica sarà sostituita con erba sintetica. Si parla poi di almeno 2mila nuovi seggiolini e di una nuova illuminazione, oltre che alla ristrutturazione dei bagni. Ci sarà poi una nuova recinzione esterna e una serie di altri piccoli ritocchi che per tribuna est, ovest e curva ospiti. E, ovviamente, dulcis in fundo, la famigerata Curva Sud verrà completata.
Intanto, tra detti e non detti, polemiche e vittorie sul campo, a Padova due sogni corrono in parallelo con la speranza di incontrarsi un giorno in un futuro più roseo: quello della Serie B in uno stadio degno del proprio nome.
Stefano Parpajola
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