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Per 2025 gli artigiani gettano il cuore oltre l’ostacolo ma il 2024 è stato duro

Ottimismo e resilienza: le sfide e le prospettive degli artigiani in Veneto per il futuro economico

artigiani

Un'indagine, condotta dal Centro Studi di CNA Padova e Rovigo su un campione di 138 imprese tra i propri associati delle due province, ha esplorato la percezione riguardo all'andamento del 2024 e le prospettive per il 2025.

Da tale studio emerge da un lato il coraggio degli artigiani e dall'altro una consapevolezza concreta del fatto che il 2024 è stato un anno complesso. Solo il 21,7% delle aziende partecipanti ha dichiarato che il 2024 è stato un anno positivo per il business complessivo, mentre il 40% ha definito la situazione come stabile e il 38,3% ha osservato una contrazione dei principali indicatori.

Nonostante ciò, gli artigiani guardano con ottimismo al 2025, sia perché il 2024 si è già rivelato abbastanza negativo, sia per la naturale propensione alla fiducia nel futuro tipica degli imprenditori. Questa speranza è parzialmente corroborata dall'indice PMI composito Eurostat di gennaio, che è salito a 50,2 punti, superando i 49,6 di dicembre 2024, indicante una crescita. La fiducia degli artigiani, pertanto, rivede l'interpretazione del passato: il 45% delle imprese prevede infatti un miglioramento dei principali indicatori economici per il 2025, il 40% punta alla stabilità e solo il 15% del campione auspica un ulteriore peggioramento.

“Nonostante le tante nubi all'orizzonte dazi crescita prezzi energia materie prime in aumento ecc, gli imprenditori ancora hanno fiducia e guardano al futuro con convinzione - dichiara Luca Montagnin, presidente di Cna Padova e Rovigo. - I nostri artigiani sono gente che non molla mai. Sono una delle parti più vitali della nostra società ma hanno bisogno di un sostegno perché altrimenti la fiducia rischia di trasformarsi in delusione. Ecco perché il governo e gli enti locali devono lavorare insieme alle associazioni di categoria per la crescita del nostro sistema economico favorendo la rimodulazione degli incentivi e dei sistemi di supporto alle imprese che oggi si dimostrano un po’ deficitari”.

L'articolo in esame offre un'analisi dettagliata sull'andamento del fatturato e sulle prospettive future delle imprese italiane. Per quanto concerne l'anno 2024, il 27,7% delle aziende prevede un incremento dei ricavi: di queste, il 3,3% segnala un aumento significativo, mentre il restante 24,7% riporta una crescita moderata. Parallelamente, il 40,3% delle imprese manifesta una stabilità nei ricavi, mentre il 31,7% registra una diminuzione, con il 20% che sottolinea una leggera contrazione e l'11,7% un calo più pronunciato.

Proiettandoci verso il 2025, le previsioni appaiono più ottimistiche. Il 31,7% delle aziende prevede infatti un incremento del fatturato, sebbene nessuna di esse si attenda una crescita sostanziale. Inoltre, il 53,3% delle imprese stima una situazione di stabilità, mentre soltanto il 15% teme una contrazione dei ricavi; di queste, il 13,3% prevede una lieve diminuzione e l'1,7% ipotizza una riduzione significativa.

Tra le principali sfide evidenziate dalle aziende, il reperimento di manodopera emerge come la preoccupazione principale per il 26,9% degli intervistati, seguito da una riduzione degli ordini (24,8%), dall'incremento dei costi energetici (24,3%) e dalle difficoltà nel reperimento delle materie prime (20%).

Per quanto riguarda l'aspetto occupazionale, gli artigiani prospettano una certa stabilità per il 2025: solo il 25,3% prevede riduzioni del personale, mentre il 47,6% prevede di mantenere l'attuale livello occupazionale, con un ulteriore 27,1% che anticipa un incremento del personale. Sul fronte degli ammortizzatori sociali, soltanto il 27,9% del campione ipotizza di ricorrere alla cassa integrazione, mentre il 72,1% ritiene di non averne bisogno nell'anno in corso.

È tuttavia da notare che, anche all'interno di settori omogenei, come quello della meccanica, vi possono essere discrepanze significative tra le diverse realtà aziendali.

“Nel 2024 abbiamo visto una flessione del fatturato intorno al 10% rispetto al 2023, le commesse sono diminuite e in definitiva l’anno è stato difficile - dichiara Emanuela Carlini titolare, assieme al fratello Gianni, dell’Officina Meccanica Carlini e presidente del mandamento di Adria di Cna Padova e Rovigo. - Anche questo primo scorcio di 2025 per ora è molto tiepido e di fatto abbiamo lavorato più a dicembre 2024 che a gennaio 2025. Ancora non si riesce bene a capire come sarà quest’anno per un’azienda come la nostra i cui clienti sono fonderie molto legate a mercati esteri (Francia, Usa e molto meno Germania) e a settori come quello petrolifero ed energetico”.

Tutta diversa la percezione del futuro per la Sarp di Giovanni Salvalaggio, vice presidente di Cna Padova e Rovigo e presidente di Cna Meccanica Veneto.

“Noi facciamo impianti e macchine per il settore alimentare che commercializziamo in tutto il mondo - spiega Salvalaggio. - Anche per noi il 2024 è stato un periodo di stagnazione. Le tensioni geopolitiche non sono un incentivo alla spesa né tanto meno agli investimenti da parte dei nostri clienti nel mondo: Russia e Ucraina per noi sono stati un problema, il conflitto in Israele è un problema come lo sono pure le tensioni in Africa. E tuttavia questo 2025 è iniziato bene:  abbiamo ordini, già ora, per tutto l’anno e vediamo quindi una prospettiva positiva e di crescita”.

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