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Attualità
24.10.2025 - 19:23
La carta non è solo un materiale da riciclare, ma un patrimonio che intreccia cultura, ambiente e innovazione. Con questa consapevolezza Este ha deciso di entrare a far parte della Rete delle città di carta, firmando l’adesione lo scorso 18 settembre presso il Sacro Convento di Assisi. A sottoscrivere ufficialmente il Manifesto è stata l’assessora alla transizione ecologica Beatrice Andreose, alla presenza di una cinquantina di Comuni provenienti da tutta Italia. L’iniziativa, promossa dal consorzio Comieco in collaborazione con l’associazione Symbola, unisce amministrazioni che vedono in carta e cartone non solo scarti da riciclare, ma una risorsa strategica capace di raccontare l’identità dei territori. Infatti, tra i principi del Manifesto c’è di supportare l’innovazione, le buone pratiche di raccolta differenziata e riciclo, favorendo la formazione sulle sfide future che attendono il settore, dare visibilità a ogni territorio tramite campagne e attività di comunicazione, a partire dalla Paper Week e stimolare nuove sinergie per la valorizzazione del patrimonio storico-culturale del Paese. «Abbiamo scelto di aderire perché crediamo che la sostenibilità passi anche attraverso gesti quotidiani e concreti come il riciclo» sottolinea l’amministrazione «la carta è un simbolo di cultura, storia e innovazione, e partecipare a questa rete significa mettere il nostro Comune al centro di un percorso che guarda al futuro con responsabilità». Il progetto punta a rafforzare la connessione tra tradizione industriale e buone pratiche ambientali, creando sinergie con musei, scuole e soggetti impegnati nella transizione ecologica. «Este è da sempre sensibile ai temi ambientali» aggiungono dall’amministrazione «entrare in questa rete ci permetterà di valorizzare l’impegno dei cittadini nella raccolta differenziata e allo stesso tempo il legame tra tradizione e innovazione, unendo buone pratiche e promozione culturale». I promotori della Rete spiegano che: «Questa sfida per l’ambiente si arricchisce delle storie delle persone, delle tradizioni e delle comunità che vivono a stretto contatto con le cartiere. Città che, pur senza rinunciare al proprio passato, guardano al futuro, integrando l’innovazione, la sostenibilità, la simbiosi industriale, la cultura d’impresa e l’educazione civica»
Giada Zandonà
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