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Gloria de Bei: "Preferisco fermarmi da vincente"

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gloria de bei 1Gloria De Bei è la pluricampionessa mondiale di kick boxing. Da poco diventata mamma per la seconda volta, annuncia che non gareggerà più, perché dice: “Preferisco fermarmi da vincente”, ma non lascerà mai il tatami, dove l’aspettano molti giovani chioggiotti per imparare le sue tecniche e farsi contagiare dalla sua forza e determinazione. Come hai cominciato a praticare kick boxing? “Le arti marziali sono sempre state una passione di famiglia. Mio padre, Oriano De Bei, insegnava karate tradizionale, che ho cominciato a praticare sin da piccolina. Poi mi sono appassionata al semi-contact, perché lavora molto di più sulla velocità e sul com- battimento, e a otto anni ho vinto la prima gara regionale contro avversari maschi, perché ancora non c’erano molte ragazzine con cui confrontarsi in questo sport”. Quale maestro ha lasciato il segno nella tua carriera? “Oltre a papà, penso che il meglio della preparazione tecnica, tattica e atletica mi sia stata data da Sandro Mela, preparatore della nazionale italiana di kick e amico di famiglia, che mi ha seguito durante tutto il periodo agonistico, da quando avevo 15 anni, fino al 2006”. Quali vittorie hai ottenuto finora e c’è qualcos’altro che vorresti vincere? “Nel 2002 ho vinto il mio primo titolo europeo a Jesolo, all’età di 21 anni, e l’anno successivo il mondiale di Maribor. Nella mia vita ho collezionato tre titoli mondiali e due europei, nonché una sfilza di tornei internazionali, come l’Athens Challenge Golden Glo- ve Besthfighter Irsh Open. Ho vinto molto più di quel che mi sarei aspettata nella mia carriera, che è stata sicuramente coronata dalla Medaglia d’Oro (categoria -60 kg) ottenuta a Pechino nel 2010 durante gli Sportaccord World Combat Games, evento mondiale considerato la vera olimpiade delle arti marziali”.
Chi è stato l’avversario più tosto che hai incontrato? “L’irlandese Shauna Bannon durante gli Sportaccord World Combat Games nell’ottobre 2013 a San Pietroburgo. È stata l’ul- tima avversaria con cui ho perso, anche se ho comunque ottenuto la Medaglia d’Argento. Mi rendeva molto nervosa non perché mi sentissi meno in forma di lei fisicamente, ma perché aveva più mordente ed energia mentale rispetto a me in quel periodo”. Qual è la tua mossa migliore? “Il bliz, ovvero una tecnica di attacco improvviso che porti a segno con entrambe le braccia. Hai un idolo della kick boxing?
“Il mio amico Andrea Lucchese, kick boxeur siciliano, che io considero il mio al- ter ego maschile. In lui vedo la mia stessa determinazione e voglia di migliorare anche se plurititolato”. Come sei riuscita, da donna, a conciliare lavoro, famiglia e una carriera brillante? “Non è stato facile e ringrazio i miei genitori per avermi aiutata raggiungere tutti i miei traguardi. Solo dopo quattro mesi dalla nascita del mio primogenito Leonardo sono riuscita a vincere il mondiale di Lignano Sabbiadoro nel 2009 e Pechino nel 2010. Dopo due mesi dall’Argento di San Pietroburgo, nel dicembre del 2013 ho coronato un altro sogno e mi sono sposata. Nemmeno un anno dopo è nata Giulia... che cosa posso volere di più dalla vita? Penso che, in ogni caso, la nascita di un figlio non debba spegnere il sogno di una donna in carriera. Tutte ce la possono fare!” A cura di Sara Boscolo Marchi
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