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Arzergrande brilla per la solidarietà: secondo posto per consenso alla donazione di organi

Eccelle nel sostegno alla donazione di organi, dimostrando sensibilità e impegno civico

ARZERGRANDE sindaco

Filippo Lazzarin

Un risultato che parla di consapevolezza, generosità e senso civico. L’Istituto Nazionale Trapianti ha recentemente reso pubblici i dati relativi alla volontà espressa dai cittadini al momento del rinnovo della carta d’identità. I dati del 2024 collocano Arzergrande al secondo posto, nel Padovano, per percentuale di consenso alla donazione di organi. Su 814 cittadini che hanno rinnovato il documento, 745 hanno espresso il loro assenso, per un dato che si attesta al 91,5%. Numeri in controtendenza rispetto a quelli nazionali, che vedono in crescita i “no” degli italiani alla donazione di organi e tessuti registrati in sede di rinnovo della Carta d’identità elettronica (Cie), anche se continuano a prevalere i “”. Nei primi tre mesi del 2025, secondo le statistiche riportate nel report del Centro Nazionale Trapianti (Cnt), le opposizioni alla donazione sono salite del 3,4% rispetto al 2024, mentre le astensioni sono calate dello 0,6%. Su circa 950mila dichiarazioni, in 380mila (39,7%) hanno scelto di opporsi al prelievo degli organi dopo la morte, mentre 570mila (60,3%) hanno dato il proprio consenso. Il risultato di Arzergrande inorgoglisce il sindaco anche per il suo significato personale. “In qualità di sindaco e papà acquisito di un figlio che ha donato tutti gli organi” spiega Filippo Lazzarin “sono veramente orgoglioso di questo straordinario risultato. È merito anche del grande lavoro delle associazioni e della forza d’animo di mia moglie Silvana che, in questi quattro anni, ha dato anima, corpo e tanta volontà per portare in giro una preziosa testimonianza d’amore, anche fuori provincia, regalando emozioni e dimostrando quanto possa essere straordinaria e coraggiosa una persona, e quanto difficile possa essere, in certi momenti, per dei genitori, prendere certe decisioni. Marco, nostro figlio, è stato un eroe fino all’ultimo. A 19 anni ha donato tutti i suoi organi, che oggi vivono in persone che hanno ricevuto una seconda possibilità grazie a lui. Siamo orgogliosi di Marco, delle associazioni e dei medici”.

Tre padovani su quattro dichiarano il proprio consenso alla donazione al momento del rinnovo della carta d’identità elettronica, a dimostrazione della sensibilità diffusa nel territorio. Eppure, come sottolinea Demetrio Pittarello, coordinatore del Centro trapianti dell’Azienda Ospedaliera di Padova, c’è ancora molto da fare. “Quando chiediamo ai parenti, qui in corsia, la risposta è al 90% sì, ma in anagrafe è diverso, perché spesso le persone vengono colte alla sprovvista e, per non sbagliare, negano il consenso, senza una reale riflessione su una decisione che poi fa fede”. In Italia, ogni anno circa 8mila persone sono in attesa di organi, ma i trapianti effettuati sono poco più della metà.

Alessandro Cesarato

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