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03.06.2025 - 05:38
Da Padova a Roma, in bicicletta, spinte dalla forza della solidarietà e dal desiderio di sostenere concretamente la ricerca scientifica contro le leucemie. È l’impresa portata a termine da Claudia Meneghello, 31enne di Piove di Sacco, e dalla trevigiana Valentina De Pizzol, 41 anni, che nei giorni scorsi hanno percorso sui pedali oltre 770 chilometri. Le due cicliste sono partite simbolicamente dalla sede dell’Ail Padova, salutate dal presidente don Marco Eugenio Brusutti, con l’obiettivo di promuovere la campagna “Con cuore e gambe, pedaliamo insieme per la ricerca”. Un’iniziativa pensata non solo per raccogliere fondi a favore dell’Ail – l’Associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mielomi – ma anche per sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore della prevenzione e sul ruolo fondamentale della ricerca scientifica nel combattere queste gravi malattie. Il loro percorso ha attraversato Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e infine il Lazio, dove l’arrivo è avvenuto in piazza San Pietro, a Roma. Un tragitto impegnativo, con quasi 8.000 metri di dislivello, che le ha messe alla prova non solo sul piano fisico, ma anche umano ed emotivo. «Non è stata una gara a tempo» raccontano Claudia e Valentina, «ma un viaggio interiore, un modo per riconnetterci con noi stesse e con gli altri. Ogni sosta, ogni incontro lungo il percorso è stato un tassello prezioso di questa esperienza». Entrambe hanno alle spalle esperienze personali complesse: la bici è diventata per loro uno strumento di riscatto e rinascita.
Claudia, triatleta, ha superato in passato un periodo segnato dall’anoressia; Valentina, mamma di Motta di Livenza e campionessa italiana Acsi 2024, ha trasformato lo sport in una leva per il benessere psico-fisico. «Abbiamo scelto l’Ail perché crediamo profondamente nell’importanza della ricerca scientifica» spiegano. «Volevamo che questo viaggio lanciasse un messaggio di speranza a chi oggi si trova ad affrontare una malattia, ma anche a chi cerca motivazioni per ripartire nella vita». Il progetto punta anche a dare vita a una rete solidale più ampia. «Stiamo cercando di creare un team di ciclisti che possa diventare partner in future iniziative benefiche, legando l’impegno sportivo a campagne di sensibilizzazione e raccolta fondi» raccontano ancora. «Ovunque ci siamo fermate abbiamo ricevuto accoglienza, affetto, curiosità. Ci hanno ascoltate, incoraggiate, e in qualche caso ci hanno anche offerto un aperitivo». L’intero tragitto è stato documentato in tempo reale sui loro profili social, con aggiornamenti e immagini condivisi anche dalle pagine ufficiali di Ail Padova, per coinvolgere la comunità in modo diretto e trasparente. Un viaggio fatto di fatica e bellezza, ma soprattutto di cuore e gambe, proprio come il nome del progetto. (Alessandro Cesarato)
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