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Piove di Sacco. Demetrio Alpago: l'artista sacerdote che ha colorato di fede il Veneto, ora ricorda il suo nome su pietra

L'artista è stato celebrato con una lapide commemorativa

PIOVE DI SACCO lapide demetrio alpago

C'è un nome che ha lasciato un segno silenzioso ma profondo sulle pareti di chiese, cappelle e santuari del Veneto, e da oggi ha finalmente un segno anche sulla pietra. È quello di Demetrio Alpago, artista e sacerdote, cui è stata dedicata, per iniziativa del Ctg Saccisica, una lapide commemorativa nel cimitero del capoluogo dove è sepolto. Una posa discreta, come fu la vita di quest’uomo che trasformò il proprio talento pittorico in missione spirituale.

Nato a Colle Umberto nel 1870, Alpago era un ragazzo inquieto, con le mani chiamate al mestiere ma l’anima affamata di bellezza. Iniziò giovanissimo come falegname, ma il richiamo del disegno era troppo forte. Così, di nascosto, prendeva lezioni da un professore del luogo. A vent’anni, dopo il servizio militare, scelse di abbandonare i ritratti da cavalletto per dedicarsi alla decorazione delle chiese, alla grande pittura murale, spingendosi ovunque fosse richiesto. Le sue opere – spesso non firmate – parlano ancora oggi attraverso santi, Madonne, episodi biblici e cieli affrescati che raccontano un’arte devota, mai esibita, sempre al servizio della fede.

Dalla “Traslazione della Santa Casa di Loreto” nel locale santuario della Madonna delle Grazie, al Duomo cittadino, da Cona a Polverara, da Solagna a Crespano del Grappa, la geografia della sua arte è disseminata in decine di comuni veneti. Fu proprio dipingendo, a soli 38 anni, che Alpago trovò la morte. Cadde da un’impalcatura a Megliadino San Fidenzio, mentre in chiesa stava ultimando una decorazione.

Ma non fu solo pittore: fu anche uomo di Dio. Il pennello lo guidò alla tonaca. La sua arte, intrisa di spiritualità, lo portò naturalmente al sacerdozio. Un percorso inverso, singolare: prima l’artista, poi il prete. E in entrambi i ruoli, coerente, rigoroso, profondamente ispirato.

Grazie a questa lapide, Piove di Sacco non dimentica, restituendo, con un semplice gesto di pietra, ciò che Alpago ha donato con la sua vita: colore, luce e fede.

Alessandro Cesarato

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