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RESTART: il Bosco di Pianura torna a fiorire con la rinascita del sottobosco

RESTART trasforma il Bosco di Pianura in un laboratorio verde: piantumazioni di specie autoctone, monitoraggi e attività didattiche per ripristinare il sottobosco e rilanciare la biodiversità.

PIOVE DI SACCO: bosco di pianura aree

Tra la città e la zona artigianale di Tognana, il Bosco di Pianura si prepara a una nuova trasformazione. Un intervento che unisce ricerca ecologica, partecipazione civica e divulgazione ambientale, con un obiettivo chiaro: riportare vita nel sottobosco e restituire all’area le specie erbacee tipiche dei boschi planiziali veneti, oggi quasi scomparse.

Il progetto si chiama “RESTART – RESTore lowland forest biodiversity and knowledge through engagement and ART” ed è promosso dal Comune in collaborazione con Spiritus Mundi, associazione di Legnaro impegnata da anni nella tutela degli ecosistemi e nell’educazione naturalistica. L’iniziativa si inserisce nel programma europeo vinto dall’associazione e non comporterà costi per l’amministrazione.

Il Bosco di Pianura, circa 50 mila metri quadrati lungo via Keplero, non è un bosco storico ma il risultato di un ampio piano di riforestazione avviato negli anni scorsi per ricostruire, almeno in parte, i corridoi ecologici della pianura veneta. L’area ospita farnia, carpino bianco, acero campestre e montano, frassino ossifillo, tigli e diverse specie arbustive, intervallate da percorsi pedonali, aree picnic e parco giochi.

Proprio qui, un anno fa, il Comune ha realizzato il nuovo parco calistenico da 52 mila euro (di cui 22 mila finanziati da un bando regionale), offrendo ai cittadini uno spazio moderno per sport e attività all’aria aperta. Nonostante le migliorie, il sottobosco rimane povero di specie autoctone, dominato da essenze comuni e da piante originarie di altri ambienti, con gestione attenta del cotico erboso che limita la crescita naturale di specie tipiche.

Il progetto RESTART agirà soprattutto sul sottobosco, ricreando la flora erbacea originaria attraverso la realizzazione di aree test in cui saranno messe a dimora specie tipiche dei boschi planiziali, cioè boschi che crescono nelle zone di pianura, con terreno fertile, umidità moderata e aperture luminose che favoriscono lo sviluppo delle erbacee.

Tra le piante previste ci saranno: Anemone nemorosa (anemone dei boschi), Hepatica nobilis (epatica), Primula vulgaris (primula comune), Vinca minor (pervinca minore) e Fragaria vesca (fragolina selvatica). Queste specie contribuiranno a creare un mosaico naturale ricco e strutturato, fondamentale per sostenere insetti impollinatori, piccoli vertebrati e microrganismi essenziali alla vitalità del bosco.

Spiritus Mundi seguirà la manutenzione iniziale: monitoraggi periodici, irrigazioni di soccorso in caso di siccità, controllo delle infestanti, rimozione di specie invasive e protezione delle piantine dai danni causati da animali erbivori. Le aree test saranno disposte in punti diversi dell’area verde, sia nelle zone più luminose e frequentate sia vicino al canale centrale, dove il terreno è più umido, permettendo di osservare le differenti condizioni di attecchimento.

Il progetto sarà inoltre accompagnato da attività di educazione ambientale rivolte a scuole, famiglie e associazioni, con visite guidate, laboratori e momenti informativi, per sensibilizzare la comunità alla fragilità e alla ricchezza dei boschi planiziali e favorire la conoscenza dei cicli naturali.

“Questo progetto rappresenta un passo concreto per valorizzare le aree verdi cittadine” sottolinea la sindaca Lucia Pizzo, “restituendo al Bosco di Pianura un sottobosco ricco e vitale. Oltre a favorire la biodiversità, l’iniziativa permetterà ai cittadini, e in particolare ai più giovani, di osservare da vicino i cicli naturali e apprendere l’importanza della sostenibilità ambientale”.

Si punta quindi a trasformare il Bosco di Pianura anche in un laboratorio naturale aperto alla cittadinanza, dove conservazione, conoscenza e partecipazione possano procedere insieme, rafforzando la cultura ambientale e la tutela della biodiversità in pianura.

Alessandro Cesarato

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