Diego Crivellari, già deputato, attuale presidente del Cur, ha accettato la delega “identità e cultura”, assegnatagli dal PD Veneto
“Il Partito Democratico del Veneto mi ha assegnato la delega a cultura e identità - racconta -. Insieme al segretario Martella, in vista delle elezioni 2025, vogliamo rafforzare l’identità del partito regionale. È necessario far sì che il Pd veneto non venga percepito come una mera appendice del partito nazionale. Non possiamo imitare le posizioni della Lega: tra la copia e l’originale è ovvia la scelta dell’elettore. Il Pd deve intestarsi una narrazione alternativa, rispetto alla Lega e al centrodestra. Siamo una regione ricca e creativa, abbiamo imprese innovative e università prestigiose. Il Veneto è solidale, grazie a migliaia di cittadini impegnati in attività di volontariato, sociale e culturale”.
L'ex deputato dem: "Sull'autonomia Zaia ha portato a casa poco o nulla"
“Ci troviamo davanti a una realtà sociale articolata - prosegue Crivellari -, che non necessariamente dobbiamo consegnare alla destra e alla retorica leghista. Dopo il referendum sull’autonomia Zaia ha portato a casa poco o nulla. Vogliamo immaginare a un viaggio politico nel territorio, richiamando figure come il polesano Giacomo Matteotti per l’antifascismo. Una realtà policentrica, come il Veneto, lascia un’eredità pesante, anche dal punto di vista storico-culturale. Il tema è come attualizzare questa eredità, come renderla un messaggio politico vivo che possa aiutarci, come centrosinistra, a ribaltare il pensiero delle destre, che si connotano per un localismo esasperato e la paura del diverso. Il PD deve tornare a dialogare con il tessuto socio-culturale veneto”.
L'esponente del PD: "Servono alleanze con le forze socioecomiche del territorio"
“Il programma - conclude Diego Crivellari - è necessario ma non sufficiente. Dobbiamo mostrare la nostra idea complessiva di Veneto, indicando valori e prospettive temporali. Il nostro tempo ci pone davanti grandi sfide, come i cambiamenti climatici e il Pnrr. E’ necessario un cambio di passo, che certamente il segretario Martella saprà fare. Servono alleanze non solo politiche, ma anche con le forze socioeconomiche del territorio”. Giacomo Capovilla
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