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Legambiente risponde a De Berti: la sostenibilità garantisce anche una maggiore sicurezza stradale

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La replica di Legambiente: investimenti sbagliati e poca preparazione alla crisi climatica

L'assessora regionale Elisa de Berti
Legambiente prende una posizione forte contro le recenti dichiarazioni dell'Assessora De Berti del Veneto riguardo gli investimenti in nuove infrastrutture stradali. L'associazione ambientalista sostiene che le priorità di investimento devono cambiare, specialmente in un'epoca in cui la crisi climatica sta causando danni irreversibili. Secondo Legambiente, i fondi spesi negli ultimi vent’anni per le infrastrutture stradali sono stati usati male. Piuttosto che rispondere a bisogni reali e sostenibili, questi investimenti hanno portato a opere spesso inutili e incomplete, di cui l'utilità non è stata mai dimostrata da dati concreti.

Trasporti e sicurezza: serve un nuovo paradigma

La replica di Legambiente non si limita a criticare la spesa pubblica, ma mette in discussione l'equazione “più strade uguale meno incidenti” proposta dall'Assessora. Secondo l'organizzazione, questa mentalità non solo non risolverebbe il problema degli incidenti stradali, ma contribuirebbe a perpetuare comportamenti alla guida pericolosi. In Italia, paese che detiene il triste primato europeo di incidenti e morti stradali, gli interventi dovrebbero concentrarsi sulle prime cause di incidenti: distrazione, velocità eccessiva e mancate precedenze. L’integrazione tra diversi modi di trasporto, l’abbassamento delle velocità urbane e un maggiore controllo sono passaggi chiave per migliorare la sicurezza sulle strade.

Verso una mobilità sostenibile

Presidente di Legambiente Veneto, Luigi Lazzaro
Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, conclude dicendo che la mentalità che ha creato i problemi attuali non può essere la stessa che li risolve. L'Assessora De Berti viene quindi invitata a considerare una strategia più olistica che tenga conto delle voci di tutto il territorio e degli impegni climatici. Legambiente sostiene che l’attenzione dovrebbe concentrarsi su una mobilità sostenibile e su un piano integrato dei trasporti che metta al primo posto la riduzione dell’inquinamento e del consumo di suolo vergine. Solo così si potrà ottenere una vera modernizzazione della regione, senza mettere a rischio economia e salute pubblica.
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