"L'Autonomia è una riforma inapplicabile": lo dice Andrea Martella, senatore e segretario regionale del Pd Veneto, nel giorno dell'approvazione del disegno di legge da parte dalla Camera. Per Martella si tratta di "una scatola vuota, una riforma inapplicabile che non porterà nulla al Veneto e che non produrrà effetti positivi per i suoi cittadini e le sue imprese".
L'approvazione di questa legge è, per il segretario dei democratici veneti, una vittoria di Pirro, piena di norme confuse e contraddittorie, che riesce a scontentare tutti, da Nord a Sud."Da una parte - insiste Martella -, c'è lo scontento di chi rischia di veder cristallizzare definitivamente, in un Paese che ha squilibri territoriali marcati e irrisolti, le disuguaglianze tra cittadini appartenenti ad aree diverse dentro un unico Stato. Dall'altra - conclude - c'è la delusione di chi credeva e crede in un'idea di autonomia non come fine a se stessa, ma come un processo in cui sperimentare il miglioramento delle politiche pubbliche, in un quadro di sussidiarietà e di unità nazionale".
Gli fa eco la capogruppo del PD in consiglio comunale Vanessa Camani, secondo cui "la destra rinnega i principi di autonomia sanciti dai costituenti che la ancoravano fortemente all'unità nazionale e sceglie di piantare una bandierina elettorale a colpi di maggioranza". Per la consigliera veneta si tratta di un'operazione irresponsabile perché non si cambia il Paese senza condivisione larga e, anzi, spaccando il Paese a colpi di clava. Peraltro producendo una legge senza soldi e senza idee che non produrrà nulla di buono. "È su tutto questo scenario da macerie che Zaia oggi festeggia" conclude.
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