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Politica
19.08.2024 - 13:47
Situazione complessa per le case di riposo in Veneto
Le difficoltà di accesso alle case di riposo e alle cure domiciliari sono ormai insostenibili. A lanciare l’allarme è Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Partito Democratico, che, facendo eco alle denunce dei sindacati dei pensionati e delle associazioni dei familiari, ha criticato duramente l'attuale gestione del sistema di assistenza agli anziani in Veneto.
Risorse insufficienti e criticità del sistema
“La manovra attuata lo scorso anno dalla giunta regionale veneta si è rivelata del tutto inadeguata,” dichiara Bigon. “Sessanta milioni di euro in tre anni non bastano a sostenere un sistema che si trova in una situazione di grave difficoltà. Nel Veneto, le impegnative e i posti letto nelle RSA non sono sufficienti per rispondere alla domanda: per ogni anziano ricoverato, ci sono almeno altri dieci che devono essere assistiti a casa, spesso con servizi domiciliari che non riescono a soddisfare le necessità."
La proposta di Bigon: "Servono 100 milioni di euro in più"
La consigliera evidenzia come, secondo una mozione presentata dal PD a dicembre 2023, sia indispensabile un incremento di almeno 100 milioni di euro al Fondo regionale per la non autosufficienza (FRNA), che nel 2023 ammontava a 840 milioni di euro. “L'inflazione e l’invecchiamento della popolazione stanno rendendo sempre più difficile per molte famiglie accedere all'assistenza di cui hanno bisogno,” prosegue Bigon. "È necessario ripensare l’intero sistema, soprattutto per quanto riguarda il principio di gratuità delle cure sanitarie e assistenziali per i malati gravissimi, come stabilito da numerose sentenze."
Qualità del servizio in calo
Bigon ha inoltre denunciato un abbassamento degli standard qualitativi nelle RSA venete, dove il tempo di assistenza settimanale per ospite è stato ridotto da 1.122 a 1.099 minuti, con un conseguente peggioramento della qualità del servizio. “Questa riduzione è finalizzata al risparmio economico, ma si traduce in una diminuzione dell'assistenza per gli anziani,” sottolinea la consigliera.
Tendenza demografica preoccupante
A completare il quadro, i dati demografici mostrano un progressivo invecchiamento della popolazione veneta: l’indice di vecchiaia è passato dal 135,8 nel 2002 al 195,1 nel 2023, e si prevede che nella Provincia di Verona gli anziani raggiungeranno il 26,6% della popolazione totale entro il 2031. "Questa tendenza demografica non può essere ignorata, ed è necessario che la giunta regionale adotti misure concrete e adeguate per affrontare la crescente domanda di assistenza," conclude Bigon.
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