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Politica
04.09.2024 - 09:16
Luca Zaia, presidente Regione Veneto e Massimiliano Paglini, segretario generale Cisl Veneto
Nella mattinata di ieri, la nuova segreteria della CISL Veneto, guidata dal segretario generale Massimiliano Paglini, ha incontrato il presidente della Regione Luca Zaia per discutere riguardo le principali emergenze che affliggono la regione. Al centro del confronto sono stati posti temi come la crisi demografica, le difficoltà del settore manifatturiero, la necessità di un piano abitativo efficace e la gestione dell'accoglienza dei migranti.
«Abbiamo evidenziato le emergenze del territorio e rimarcato la necessità di rendere il Veneto più attrattivo e inclusivo», ha dichiarato Paglini. Tra le preoccupazioni principali, il segretario ha sottolineato l'importanza di affrontare con urgenza la crisi demografica: «Crediamo sia urgente creare condizioni di attrattività per far sì che i giovani restino in Veneto e non emigrino all’estero o nelle limitrofe Lombardia ed Emilia, e dall’altra parte per permettere ai giovani stranieri, a maggior ragione se nati qui da genitori stranieri, di risiedere in Veneto».
Paglini ha anche parlato della necessità di una politica industriale più robusta: «Nel nostro incontro con il presidente abbiamo insistito su quanto sia improcrastinabile dare il via, finalmente, a un’imponente programmazione di politica industriale che metta al centro il rafforzamento e la competitività delle imprese, puntando a investire in digitale e tecnologie, ma anche nella crescita delle competenze e della qualità del lavoro».
In merito all'accoglienza dei migranti, Paglini ha sottolineato un altro punto critico: «Al presidente Zaia abbiamo anche evidenziato come sia altrettanto prioritaria la questione dei Centri di accoglienza (CAS), che per la loro attuale organizzazione oggi troppo spesso non rappresentano una tappa del loro percorso di inclusione, ma piuttosto luoghi e forme di ghettizzazione».
Infine, si è discusso della tenuta del sistema sanitario e sociosanitario, con Paglini che ha espresso preoccupazione per la mancata introduzione della quota variabile dell’addizionale regionale Irpef: «Si è infatti così impedito l’introito di risorse utili e fondamentali a un possibile sostegno di ambiti in grande sofferenza, come la sanità e il sociosanitario appunto, a sfavore proprio delle fasce di popolazione con redditi medio bassi».
Il confronto si è svolto in un clima cordiale e costruttivo, con la CISL Veneto pronta a collaborare anche sulla questione dell’autonomia differenziata: «La Cisl Veneto è pronta per un confronto aperto e fattivo in merito alle materie già richieste dalla Regione, come a quelle di recente richiesta non relative ai livelli essenziali delle prestazioni (Lep)».
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