L’ex Segretario Dem e Presidente del Consiglio Enrico Letta ha deciso di rassegnare le dimissioni dal ruolo di deputato per tornare a ricoprire il suo ruolo nelle università. Al suo posto, in Parlamento, entra Rosanna Filippin. Già senatrice nella XVII legislatura, Filippin è attualmente consigliera comunale a Bassano del Grappa, posto che lascerà a dicembre per tornare nella capitale in veste di Deputata.
L'abbiamo raggiunta pochi minuti dopo l'ufficializzazione dell'incarico.
Rosanna Filippin, è appena arrivata una notizia che porta un grande cambiamento.
"Sì, fa cambiare molte cose! La notizia che ho ricevuto è che Enrico Letta si dimetterà, in realtà, questo avverrà a dicembre e io subentrerò come prima dei non eletti nel listino di Vicenza per la Camera dei deputati, quindi da dicembre io divento deputata Camera dei deputati per la provincia di Vicenza."
Quali emozioni prova oggi?
"Sento che è un onore, davvero, una cosa che mi coglie anche un po' impreparata, nel senso che la vita mi aveva portato altrove. Questa non è la mia prima esperienza in Parlamento. Io sono già stata in Senato nella diciassettesima legislatura, ma è comunque una grande grande notizia e per me è anche una grande responsabilità: per prima cosa mi sento investita di un ruolo che è quello di rappresentare un territorio. Il fatto che per una serie di motivazioni non ci fosse un rappresentante del territorio e tuttora alcuni territori veneti non siano rappresentati da un parlamentare, almeno per la nostra parte politica, naturalmente, per il Partito Democratico, era un problema, lo è stato, lo è tuttora. Con le dimissioni di Enrico Letta e quindi con il compito che viene affidato, questa ferita per certi versi viene in parte sanata. Perciò il mio primo compito sarà per l'appunto quello di rappresentare un territorio, di essere la voce di un territorio, la voce soprattutto di un partito, dei suoi circoli, dei suoi iscritti, delle persone che credono in determinati valori."
I tempi sono cambiati, in Parlamento oggi c'è una maggioranza ben diversa.
"Sono consapevole che l'esperienza sarà molto diversa da quella dell'altra volta. L'altra volta eravamo noi in maggioranza. Ho avuto la responsabilità di molti dossier. Mi sono occupata di riforme importanti, soprattutto in materia di diritto di famiglia, la commissione giustizia delle unioni civili, del divorzio breve, di tante altre riforme. Stavolta sarà diverso perché saremo opposizione. Ma penso che comunque si possa fare un buon lavoro sia di rappresentanza dei territori che di aiuto nella costruzione di un partito che sia davvero rappresentativo di tanti territori, di tante voci, di tante persone."
Entrerà in carica a dicembre, ma già oggi sa che sul tavolo politico c'è una questione estremamente scottante, ovvero, la gestione dell'Autonomia, divenuta legge. Come si comporterà su questo tema, sapendo quanto stia a cuore alla gente del Veneto?
"Sono consapevole di quanto sia importante l'autonomia, il valore dell'autonomia, per il nostro territorio, per la nostra gente. E l'autonomia è prevista in Costituzione. Ricordo che la riforma del titolo Quinto della Costituzione è stata fatta proprio dal centrosinistra nel 2001. Quello che contesto, però, e continuo a contestare da rappresentante del Partito Democratico, è il modo in cui la si vuole realizzare, che per me è un tradimento delle promesse. Questa di cui si discute ora non è autonomia: è solo una scatola vuota dove non c'è dentro niente, perché ci sono soltanto dei titoli a cui non corrisponde alcuna sostanza. Non ci sono soldi, è un insieme di vane parole che servono a ingannare ancora i cittadini, in particolare i cittadini veneti. Io, invece, credo in un'Autonomia che sia sì un trasferimento di poteri e funzioni, ma che tenga conto di ciò che sono i livelli essenziali, quello che un cittadino si merita di ricevere in quanto cittadino. E quindi: prima realizziamo questi. Poi passiamo anche alla distribuzione di compiti e poteri alle Regioni."
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