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Veneto e autonomia: la Regione punta a gestire i vigili del fuoco, ma i sindacati dicono no

I rappresentanti dei pompieri si oppongono alla regionalizzazione, sostenuti dal ministro dell’Interno Piantedosi. Si accendono i riflettori sulle trattative per l’autonomia differenziata

vigili del fuoco mira

Foto di repertorio

La Regione Veneto sta cercando di ottenere maggiore autonomia nella gestione dei vigili del fuoco, puntando a controllare il reclutamento e il coordinamento dei pompieri. Tuttavia, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha espresso contrarietà a questa proposta, affermando che non ci sarà alcuna regionalizzazione del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Le preoccupazioni dei sindacati si sommano a quelle del ministro, ponendo limiti alle aspirazioni di autonomia differenziata di alcune regioni.

Le trattative sono iniziate dieci giorni fa a Roma, dove il ministro Roberto Calderoli ha incontrato rappresentanti delle Regioni Veneto, Liguria, Lombardia e Piemonte. Il Governantore del Veneto, Luca Zaia, ha indicato che le prime discussioni si sono concentrate sulla protezione civile, ma ora si apre la possibilità di ampliare il dialogo anche ai vigili del fuoco.

Tuttavia, il desiderio della Regione di ottenere competenze sui pompieri incontra una forte opposizione, evidenziando il complesso equilibrio tra autonomia regionale e gestione nazionale.

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