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Riflessioni storiche

Baldin interroga Zaia sull’importanza storica del plebiscito del 1866 in un contesto di autonomia regionale

Erika Baldin (M5S) sull'Autonomia Day: "Questa data rappresenta la realizzazione del sogno di Daniele Manin, fondatore della Repubblica di San Marco. Zaia non se lo ricorda?"

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Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio Regionale

In occasione dell’Autonomia Day, Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in consiglio regionale, ha sollevato interrogativi sulla memoria storica del Veneto e sull'importanza del plebiscito che, il 22 ottobre 1866, sancì l'adesione della regione al Regno d'Italia. Baldin ha criticato il presidente della Regione, Luca Zaia, accusandolo di aver dimenticato questa data fondamentale per la storia veneta e italiana.

«Mi piacerebbe sapere in quanti, all'Autonomia Day, abbiano ricordato la ricorrenza del plebiscito del 22 ottobre 1866», ha dichiarato Baldin. «Questa data rappresenta la realizzazione del sogno di Daniele Manin, fondatore della Repubblica di San Marco. Zaia non se lo ricorda?». La consigliera ha inoltre messo in evidenza che, sebbene il presidente faccia riferimento all'autonomia come prevista dalla Costituzione, egli trascura l'articolo quinto, che parla di una Repubblica indivisibile.

Baldin ha ricordato come nel 2017 la Lega avesse scelto di celebrare la consultazione regionale per l'autonomia proprio il 22 ottobre, in contrapposizione al plebiscito del 1866. «Questa è una dimostrazione chiara che il progetto autonomista di Zaia e dei suoi sostenitori si colloca contro l'unità nazionale», ha aggiunto.

La consigliera ha avvertito che la trattativa in corso tra le Regioni e il governo rischia di frammentare l'Italia in piccole entità, facendo un passo indietro nel tempo. «Gli italiani se ne sono accorti e vedremo, al referendum per l'abrogazione del ddl Calderoli, se Zaia avrà convinto gli italiani con la sua narrazione di un'autonomia “che conviene a tutti”», ha concluso Baldin, esprimendo fiducia nel fatto che molti veneti abbiano cambiato idea, rendendosi conto che attorno all'autonomia si cela più propaganda che reale utilità per i cittadini.

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