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Degrado urbano

Emergenza a Verona, drastico calo della qualità ambientale e della sicurezza

La città scaligera scende nella classifica nazionale e Fratelli d'Italia denuncia degrado e inefficienza

Stefano Casali

Stefano Casali dalla sua pagina Facebook

Non si tratta più solo di una percezione: Verona, dopo anni di allarme sicurezza, si trova ora anche in una grave crisi ambientale. Secondo Stefano Casali, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, il declino della città scaligera sarebbe una diretta conseguenza della gestione del sindaco Damiano Tommasi. I recenti dati pubblicati da Legambiente e Ambiente Italia in collaborazione con Il Sole 24 Ore lo confermano: Verona ha toccato il 78esimo posto nella classifica nazionale per qualità ambientale, registrando un netto peggioramento rispetto agli anni passati.

Il consigliere Casali critica aspramente l’amministrazione Tommasi, accusandola di non aver mantenuto le promesse del programma elettorale, in cui la tutela dell’ambiente e la cura del verde pubblico erano punti di rilievo. "La città è regredita sotto diversi aspetti," afferma Casali, evidenziando come la semplice creazione di nuove piste ciclabili e l'estensione della Ztl in centro non siano sufficienti a risolvere il problema ambientale. "La qualità dell’aria è peggiorata, e non ci sono stati interventi realmente efficaci," aggiunge.

Il consigliere evidenzia anche la situazione desolante del verde urbano: molte aree risultano trascurate e in stato di abbandono, riflettendo, secondo Casali, "l'inefficienza di un’amministrazione che non riesce a garantire pulizia e decoro". Critiche sono rivolte anche agli alleati politici interni alla Giunta, come il partito Alleanza Verde e Sinistra, incaricato di gestire la tutela ambientale, ma i cui risultati appaiono, a detta di Casali, "insufficienti e lontani dalle aspettative".

Da parte sua, il sindaco Tommasi ha recentemente lanciato un appello di collaborazione ai parlamentari e ai consiglieri regionali, molti dei quali di centrodestra. Tuttavia, Casali sottolinea come questa richiesta giunga “in ritardo di due anni” e suggerisce che, piuttosto che chiedere aiuto, il primo cittadino dovrebbe considerare la possibilità di dimettersi. "Collaborare con un’amministrazione priva di una visione adeguata è complicato e spesso poco produttivo," conclude il consigliere.

Verona si trova così a fare i conti con un contesto ambientale e amministrativo critico. La città, un tempo nota per la sua qualità della vita, sembra oggi affrontare una crisi che ne minaccia la dignità e il benessere dei suoi abitanti, in attesa di interventi concreti che possano restituirle lo splendore che merita.

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