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Crisi della sanità
31.10.2024 - 14:22
Elena Ostanel di “Il Veneto che Vogliamo”
Martedì scorso, durante la seduta del Consiglio Regionale, la consigliera Elena Ostanel del gruppo “Il Veneto che Vogliamo” ha espresso le sue preoccupazioni riguardo al reparto di cardiologia di Adria, dopo aver ricevuto una risposta a un’interrogazione presentata a giugno. Secondo Ostanel, la risposta ricevuta è stata insoddisfacente e non tranquillizza i cittadini, già preoccupati per la situazione attuale del servizio sanitario.
“Purtroppo, la sbrigativa risposta non lascia me e tanto meno i cittadini polesani sereni,” ha dichiarato Ostanel. “Non ci sono riferimenti alle dimissioni di due cardiologi e manca qualsiasi iniziativa da parte della Regione per cercare di convincerli a rimanere. Si tratta del solito ‘compitino’ per dire che va tutto bene, quando ai cittadini non sembra affatto così.”
L’Assessora Lanzarin ha riferito che attualmente il reparto di Adria conta quattro unità mediche e un cardiologo che svolge attività ambulatoriale, ma Ostanel ha messo in discussione questi numeri. “Non tornano, soprattutto se consideriamo i medici strutturati con contratto a tempo indeterminato. È difficile accettare che ci parlino di ‘10 posti letto complessivi, di cui 7 per acuti e 3 per riabilitazione’, quando ci aspettavamo, dalle schede ospedaliere, 10 posti solo per acuti.”
La consigliera ha espresso la sua amarezza per una risposta che ruota attorno al concetto che “va tutto bene”, mentre i cittadini sono ben consapevoli dei problemi esistenti. “Forse solo la Regione Veneto non li sa e non li vuole affrontare, con il rischio di compromettere la continuità assistenziale necessaria per problemi cardiologici, tra le prime cause di morte.”
Nella sua replica, Ostanel ha sollecitato la Regione a prendersi carico seriamente della situazione, suggerendo di dissuadere i medici dimissionari dal portare avanti la loro decisione, e di comprendere meglio le ragioni alla base delle loro dimissioni, offrendo attenzione e proposte concrete.
“Se l’atteggiamento della Regione rimarrà quello del ‘negazionismo’ e del disinteresse, non ci sono molte speranze per il futuro della Cardiologia di Adria. Io e i cittadini del territorio continueremo a incalzare la Regione a fare il suo dovere,” ha concluso la consigliera.
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