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Denuncia sindacale

CISL Venezia: aumenta l'occupazione ma i salari restano inferiori alle aspettative

Nonostante l'incremento dei posti di lavoro, la provincia di Venezia affronta sfide legate alla stagnazione salariale, al lavoro part-time e all'evasione fiscale

Congresso CISL

Foto dell'apertura del congresso

La fase congressuale della CISL Venezia si è ufficialmente aperta oggi, venerdì 8 novembre, con una relazione del Segretario Generale Michele Zanocco che ha fatto il punto della situazione economica e occupazionale della provincia. La Cisl, pur registrando un aumento significativo dei posti di lavoro in Veneto nel primo semestre del 2024 (+77.000 posti), segnala una crescita disomogenea e criticità persistenti, in particolare sul fronte degli stipendi e del lavoro part-time.

Aumento dell'occupazione, ma cresce anche il part-time

La relazione ha messo in evidenza un saldo positivo di oltre 77.000 posti di lavoro in Veneto, con un incremento di 16.600 contratti a tempo indeterminato. Tuttavia, uno dei temi centrali della discussione è stato l’aumento del lavoro part-time, che ormai interessa il 37% delle assunzioni totali, con un preoccupante 51% per le donne. La situazione è aggravata dal rallentamento del rinnovo dei contratti collettivi e dall'alto numero di contratti a termine, che impongono un limite alla crescita salariale.

Le difficoltà nella redistribuzione della ricchezza

Un altro tema al centro della relazione riguarda la distribuzione della ricchezza prodotta e le difficoltà nella riscossione delle tasse. "Mentre il Paese riesce a mantenere i servizi essenziali grazie ai lavoratori dipendenti e ai pensionati che pagano l’Irpef, siamo ancora lontani dal garantire una vera crescita dei salari e una redistribuzione equa della ricchezza", ha dichiarato Dario De Rossi, componente della Segreteria.

L'emigrazione giovanile e la crisi demografica

L'analisi della situazione non si è limitata agli aspetti economici: la Cisl ha sollevato il problema della crescente emigrazione giovanile e della crisi demografica che sta colpendo la regione. Nel 2023, oltre 3.700 giovani tra i 18 e i 34 anni hanno lasciato il Veneto, portando con sé competenze e talenti vitali per la crescita. "Perdiamo cervelli e competenze, mentre la regione perde attrattività", ha aggiunto Zanocco, lanciando un appello per una politica che favorisca l'integrazione dei migranti come risorsa per il futuro economico e sociale.

La sfida fiscale e l'immobilismo politico

Sull'evasione fiscale, il sindacato ha sollecitato un intervento strutturale da parte della politica, denunciando l'immobilismo e la miopia della classe dirigente. "L’Italia sopravvive grazie al contributo di pochi che pagano le imposte, mentre il sistema non riesce a garantire i servizi sociali essenziali", ha affermato il Segretario Confederale della Cisl nazionale, Mattia Pirulli, durante l'evento.

Prospettive per la Manovra Finanziaria 2025

Infine, la Cisl ha espresso ottimismo per i risultati ottenuti sulla manovra finanziaria 2025. "Abbiamo ottenuto importanti conquiste per i lavoratori, come il taglio del cuneo contributivo e l’indicizzazione delle pensioni", ha dichiarato Pirulli. Nonostante questi successi, il sindacato ribadisce la necessità di proseguire il lavoro su altri temi cruciali, come i redditi medi e la non autosufficienza.

In vista del congresso nazionale di aprile 2025, la Cisl Venezia si prepara a un lavoro continuo per difendere i diritti dei lavoratori e affrontare le sfide economiche e sociali del futuro.

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