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Crisi della sanità
12.11.2024 - 17:45
L'istituto San Camillo
La crisi delle strutture sanitarie e delle case di riposo in Veneto è sotto i riflettori, con particolare attenzione sull’Istituto San Camillo e le residenze Carlo Steeb e Stella Maris, situate agli Alberoni. Le criticità logistiche e la carenza di personale sono state denunciate da movimenti civici e associazioni locali, scatenando la reazione delle forze politiche di minoranza in Regione, che si preparano ad affrontare la situazione con visite dirette e richieste istituzionali.
Durante il presidio organizzato martedì mattina davanti a Palazzo Ferro Fini da parte del Movimento per la Sanità Pubblica Veneziana e dall’associazione Amici del Giustinian, è emersa la grave situazione delle strutture. Renzo Masolo, capogruppo di Europa Verde, ha confermato che i consiglieri di minoranza visiteranno le residenze per portare sostegno a pazienti e personale. «Non possiamo ignorare questa emergenza», ha affermato Masolo, sottolineando l'importanza di un'attenzione immediata da parte delle istituzioni.
Anche Arturo Lorenzoni, portavoce delle opposizioni, ha rilanciato la gravità della situazione, richiamando la necessità di investire risorse nei servizi dedicati agli anziani, soprattutto in considerazione dell’invecchiamento della popolazione. «Questi servizi vanno potenziati, non solo migliorati», ha dichiarato Lorenzoni, annunciando la presentazione di emendamenti al bilancio regionale.
Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle, ha intanto depositato due interrogazioni alla Giunta veneta, chiedendo chiarezza sulle condizioni future delle strutture. Le sue richieste riguardano non solo le problematiche logistiche, come il riscaldamento e gli ascensori in cattivo stato, ma anche le gravi difficoltà legate alla carenza di personale, che obbligano i lavoratori a turni eccessivi. «La mancanza di personale è un tema cruciale, e ha effetti diretti sulla qualità dei servizi», ha dichiarato la Baldin, denunciando anche l'esodo di lavoratori che cercano strutture con migliori condizioni contrattuali.
Le problematiche si riflettono anche sulle ammissioni dei pazienti: alla Carlo Steeb, l’ingresso di 40 anziani è stato recentemente bloccato per l'incapacità di far fronte alla domanda. L’Istituto San Camillo, un tempo considerato un fiore all’occhiello della riabilitazione, oggi soffre di infiltrazioni d’acqua e di una gestione condivisa con l’università privata UniCamillus, che rende incerta la compatibilità tra le attività scientifiche e quelle curative.
Il futuro delle case di riposo e della sanità in Veneto sembra, dunque, appeso a una serie di risposte urgenti da parte della Giunta regionale, mentre le forze politiche e i cittadini si preparano a scendere in campo per sollecitare il cambiamento.
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