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Stop alle trivellazioni al largo del Delta del Po: la vittoria del ricorso contro il Ministero della transizione ecologica

Il TAR del Lazio accoglie il ricorso contro il progetto di trivellazione nel Delta, riconoscendo le preoccupazioni ambientali e locali

Stop alle trivellazioni al largo del Delta del Po: la vittoria del ricorso contro il Ministero della transizione ecologica

"È una prima vittoria di un ampio fronte di associazioni ambientaliste, enti locali e rappresentanti dei territori". Così Luana Zanella, capogruppo di AVS alla Camera, commenta la decisione del TAR del Lazio che ha accolto il ricorso contro il Decreto Ministeriale n. 116 del 29 marzo 2021. Questo decreto, adottato dal Ministro della Transizione Ecologica (ora Ambiente) di concerto con il Ministro della Cultura, aveva dato il via libera a un progetto di trivellazione nel Delta del Po, nell’ambito della concessione della Po Valley Operation Pty Ltd.

Il ricorso, presentato da numerosi enti locali e associazioni, contestava la compatibilità ambientale del progetto, che prevede trivellazioni a meno di un chilometro dai confini del Delta del Po, in un’area di grande valore ecologico e ambientale. "Ricordo che nel 2015 l’UNESCO ha riconosciuto la zona umida del Delta del Po come riserva di biosfera del programma ‘Man and the Biosphere’", ha sottolineato Zanella.

Il ricorso è stato sostenuto da diverse amministrazioni locali, tra cui i Comuni di Adria, Taglio di Po, Ariano nel Polesine, Loreo, Rosolina, Papozze, Corbola, Porto Viro e Porto Tolle, e dall’Ente Parco Regionale Veneto Delta del Po. Le motivazioni del ricorso sono molteplici: dal mancato coordinamento con la creazione di un sito marino protetto, all’eccesso di potere nell’autorizzare trivellazioni in un’area marina protetta, passando per l’impatto delle trivellazioni sulla subsidenza e sulla fauna marina.

Zanella ha concluso: "Grazie a tutte le associazioni e alle Amministrazioni ricorrenti per il gran lavoro svolto a beneficio di un’ampia comunità". 

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