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Calendario della Polizia Penitenziaria, è scontro tra Pd e Lega

La consigliera leghista Silvia Maino difende le foto e chiede trasparenza: "Gli agenti si difendono a mani nude, surreale criticare il loro lavoro"

Calendario della Polizia Penitenziaria, è scontro tra Pd e Lega

Il calendario della Polizia Penitenziaria diventa oggetto di una nuova polemica politica. Il Pd ha chiesto al Ministero dell’Interno di ritirarlo, contestando la presenza di immagini che mostrano tecniche di difesa personale degli agenti, considerate inappropriate per un prodotto rivolto al pubblico.

La replica della Lega non si è fatta attendere. Silvia Maino, consigliera regionale di Lega-Liga Veneta, ha difeso il contenuto del calendario, sottolineando come le immagini "servano a mettere in risalto il lavoro degli agenti di Polizia Penitenziaria, spesso pericoloso per la loro stessa incolumità, poiché costretti a domare risse e atti di violenza o vandalici anche a mani nude". Secondo Maino, il calendario vuole evidenziare l’importanza di regole, disciplina e sicurezza come basi per il recupero dei detenuti, nel pieno rispetto del mandato costituzionale.

"Trovo gli attacchi del Pd ingiustificati e surreali. Come si può chiedere agli agenti di non mostrare al pubblico le tecniche di difesa personale che utilizzano durante l’addestramento e nel loro lavoro quotidiano?", si chiede Maino.

Per la consigliera, far conoscere queste tecniche non solo rappresenta un gesto di trasparenza verso la società civile, ma serve anche a sottolineare la difficoltà del lavoro svolto dagli agenti, spesso sotto aggressione. Ironizzando, aggiunge: "Forse, con un ramoscello d’ulivo potrebbero difendersi meglio, viste le continue aggressioni da parte dei detenuti, che purtroppo sono in crescita".

Maino, che da tempo sostiene la necessità di dotare gli agenti di taser, conclude ribadendo l'importanza di fornire strumenti adeguati per la loro sicurezza.

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