Il 2024 si chiude con un bilancio positivo per la Regione del Veneto nella gestione delle crisi aziendali. Nel corso dell'anno, l'Unità di crisi aziendali di Veneto Lavoro ha gestito 60 tavoli di crisi, coinvolgendo oltre 14.000 lavoratori. Di questi, 28 casi si sono conclusi con soluzioni concrete, risolvendo le problematiche di 3.705 dipendenti e offrendo prospettive di rilancio per le imprese. Tra i casi più rilevanti, sono stati trattati tavoli come quelli di Speedline, Superjet International, Berco, Molex Zetronic, Cantiere Navale Vittoria, Ceramica Dolomite e Fodaco dei Tedeschi.
Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha sottolineato l'importanza della concertazione tra aziende, parti sociali e attori istituzionali, evidenziando la capacità della Regione di trovare risposte per le crisi conclamate e per quelle in corso. "Il modello veneto, introdotto nel 2012, continua a dimostrarsi efficace nel gestire le difficoltà aziendali e nel monitorare l'evoluzione dei settori più critici, come automotive, moda e pesca" ha dichiarato Zaia.
Anche l'assessore al lavoro, Valeria Mantovan, ha ribadito l'obiettivo di garantire la continuità produttiva e la salvaguardia dell'occupazione, favorendo riconversioni e reindustrializzazioni. L'attività dell'Unità di crisi si è concentrata anche sulla gestione degli esuberi attraverso l'uso di strumenti come la Cassa Integrazione e le politiche attive del lavoro, con il coinvolgimento di 75 procedure di CIGS e 223/91 avviate in Regione.
In un contesto di transizioni green e digitale, l'assessore Mantovan ha sottolineato l'importanza di coniugare le sfide ambientali e tecnologiche con la politica industriale e energetica per rafforzare il settore e la competitività del Veneto.