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Belluno: la petizione dimenticata e il silenzio della giunta

La controversia sulla gestione del Parco Città di Bologna solleva interrogativi sulla partecipazione democratica a Belluno

Belluno: La Petizione Dimenticata e il Silenzio della Giunta

Nel cuore di Belluno, il Parco Città di Bologna è diventato il simbolo di una battaglia politica che vede contrapposti cittadini e amministrazione comunale. La questione ruota attorno alla decisione della giunta di trasferire la sede della polizia locale nei prefabbricati dell'ex scuola primaria, una scelta che ha suscitato non poche polemiche e che ha portato alla presentazione di una petizione popolare da parte di 400 cittadini.

Era il 5 luglio 2024 quando i cittadini di Belluno hanno presentato una petizione intitolata "Ridiamo il parco ai cittadini", un appello chiaro e diretto che chiedeva di discutere in consiglio comunale la destinazione del parco. Secondo l'articolo 63 dello statuto comunale, la petizione avrebbe dovuto essere iscritta all'ordine del giorno del consiglio entro 120 giorni, un meccanismo pensato per garantire la partecipazione popolare e il confronto delle idee. Tuttavia, il tempo è passato senza che la questione venisse affrontata.

Il 30 dicembre 2024, a 180 giorni dalla presentazione della petizione, il gruppo di minoranza "Insieme per Belluno Bene Comune" ha sollevato la questione, chiedendo al presidente del consiglio comunale spiegazioni sullo stato della petizione. La risposta è arrivata solo il 16 gennaio 2025, quando ormai la giunta aveva già approvato la proposta del comandante della polizia locale, rispondendo ai cittadini senza alcuna discussione in consiglio. "L'organizzazione degli uffici è competenza della giunta", è stata la giustificazione fornita, una risposta che ha lasciato perplessi molti, tra cui Ilenia Bavasso, rappresentante del gruppo consiliare.

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