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Politica
08.02.2025 - 09:19
Più di cento delegati e delegate della Cisl Veneto saranno presenti a Roma il 11 febbraio, in occasione dell'Assemblea nazionale, convocata per sollecitare una rapida approvazione della legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese. La proposta, sostenuta da oltre 400.000 firme, è attualmente in discussione alla Camera e attende di essere approvata in Parlamento.
Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Veneto, sottolinea l’importanza di coinvolgere i lavoratori nelle scelte strategiche delle imprese: «Coinvolgere i lavoratori nei luoghi decisionali delle imprese, rendendoli partecipi delle scelte strategiche, non è né pericoloso né inutile, come qualcuno sostiene». Paglini spiega che la proposta non si limita all’applicazione dell’articolo 46 della Costituzione, ma si configura come una vera e propria riforma che avvia un percorso rivoluzionario di trasformazione del sistema economico e sociale italiano. «E questa riforma non è il semplice tentativo di applicare l’articolo 46 della Costituzione, ma implica molto di più, perché avvia un percorso rivoluzionario di trasformazione del sistema economico e sociale che potrà far somigliare un po’ di più questo Paese alle migliori democrazie ed economie europee: lì la partecipazione ha portato come risultato economie dinamiche, con bassi livelli di conflittualità e un forte senso di responsabilità condivisa. Certo, un obiettivo senz’altro ambizioso e più complesso da spiegare, ma crediamo rappresenti l’ultimo treno per il Paese, per alzare il livello retributivo dei lavoratori italiani migliorare la stabilità economica, favorire la collaborazione tra lavoratori e management e rafforzare la competitività delle imprese, oltre che distribuire meglio la ricchezza prodotta».
Si tratta di una sfida culturale e sociale che si configura come un’alternativa all’approccio ideologico e semplificato che, secondo Paglini, prevale in molti dibattiti politici: «Una sfida antipopulista lanciata a chi, in tema di lavoro, preferisce l’immediatezza degli slogan ideologici e delle semplificazioni, rispetto al coraggio di una visione e di una proposta radicata in un’idea precisa di economia, di persona e di futuro».
La proposta di legge si inserisce in un contesto che ha radici profonde nella storia economica e sociale del Veneto, una regione che ha sempre mostrato una forte cultura della partecipazione. Paglini ricorda le esperienze virtuose del passato che hanno contribuito al boom economico della regione: «A chi, pure tra le imprese, evoca tutto ciò, ricordiamo le forme di partecipazione dal basso costruite proprio nella nostra regione grazie a quella cultura partecipativa e imprenditiva che per ragioni antropologiche e sociali costituì le fondamenta di un connubio tra imprenditori illuminati e un tessuto sociale fortemente vocato al lavoro e alla manualità». Questo connubio, che ha permesso la transizione da un’economia rurale e agricola a un sistema industriale fiorente, è alla base della creazione delle piccole e medie imprese venete e del modello di formazione professionale che ha contraddistinto la regione.
«Partecipare, dunque, non è altro che un atto di assunzione di responsabilità per rigenerare il Paese» – conclude Paglini. «E l’Italia è pronta per raggiungere l’obiettivo. Non è solo per la crescita delle imprese, ma per la costruzione di una società più giusta, in cui il lavoro non sia un semplice fattore produttivo, ma un pilastro della democrazia economica».
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