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Politica
05.03.2025 - 07:18
Nella serata di lunedì 3 marzo si è riunita l’assemblea del Consorzio di Bonifica Brenta per provvedere all’elezione dei nuovi organi del Consorzio, dopo che la prima convocazione del 3 febbraio era rimasta deserta, dato che nessuno degli schieramenti aveva da solo i numeri per poterla insediare (è necessaria la metà più uno dei 20 membri eletti).
Erano presenti tutti i 27 membri dell’assemblea: i 20 eletti nelle elezioni del 15 dicembre e i 7 nominati in rappresentanza dei Comuni (3), delle tre Province (3) e della Regione (1). Raggiunto il quorum necessario, si è passati all’elezione del Consiglio di Amministrazione del Consorzio, composto da quattro membri eletti e da un membro nominato dalla Regione.
La lista “Bordignon Presidente”, con i suoi 10 eletti, si è contrapposta alle altre due liste – quella delle associazioni agricole (di fatto ridotta a lista della Coldiretti) e quella di Giustino Mezzalira – che insieme sommano 7+3 consiglieri eletti. L’esito del voto ha visto prevalere per un solo voto (14 a 13) la compagine Coldiretti + Mezzalira, permettendo così l’elezione del nuovo CdA, composto da Martino Cerantola, Luciano Baldisseri e Valerio Bonato in quota Coldiretti e da Giustino Mezzalira.
A questo punto l’assemblea avrebbe dovuto eleggere, tra i membri del CdA, il Presidente e il Vicepresidente. Tuttavia, Paolo Bordignon e i suoi consiglieri hanno deciso di abbandonare la seduta, facendo così venir meno il quorum necessario (10+1 degli eletti).
Il nuovo CdA rispecchia l’esito delle elezioni: nonostante il numero di eletti sia stato di 10 a 10 (7+3), le liste Coldiretti e Mezzalira hanno ottenuto il 53% dei voti complessivi contro il 47% della lista Bordignon. Inoltre, Martino Cerantola (Coldiretti) è risultato il più votato tra gli eletti, potendo quindi rivendicare la Presidenza.
A causa dell’atteggiamento irresponsabile della lista Bordignon, che non ha preso atto della regolare elezione del nuovo CdA, il Consorzio Brenta si trova ora nell’impossibilità di prendere qualsiasi decisione. Di fatto, l’unico rappresentante ancora in carica resta l’ex presidente Enzo Sonza.
Questa situazione arreca danni gravissimi al territorio e impedisce anche l’insediamento della nuova assemblea dell’ANBI (Associazione che rappresenta tutti i Consorzi di Bonifica del Veneto) e, di conseguenza, la nomina degli organi del consorzio di secondo grado LEB, essenziale per l’irrigazione di vaste aree del veronese e del padovano.
La responsabilità di questo stallo e dei danni che ne derivano ricade interamente su Paolo Bordignon, che per due mesi e mezzo ha rivendicato una vittoria inesistente e, sfruttando le imperfezioni presenti nella legge regionale sui Consorzi e nel suo regolamento applicativo, ha adottato il principio “muoia Sansone con tutti i Filistei”.
La lista Giustino Mezzalira Acqua Agricoltura Ambiente, una lista civica sostenuta dal basso da una grande rete di cittadini impegnati per il buon governo del territorio, sottolinea con forza la necessità di una svolta radicale all’interno del Consorzio Brenta, restituendolo ai cittadini e agli agricoltori.
Per la prima volta nella storia dei Consorzi, una lista civica entra nel CdA di un Consorzio di bonifica, con un programma chiaro e innovativo che nei suoi 10 punti delinea un profondo mutamento nel rapporto tra cittadini, territorio e Consorzio. Tra le sue priorità vi è la netta opposizione al progetto della diga sul torrente Vanoi, considerata un’opera disastrosa e inutile.
L’auspicio della lista è che chi ha perso le elezioni si comporti con responsabilità e svolga un’opposizione costruttiva, permettendo finalmente ai nuovi amministratori di insediarsi e di lavorare a vantaggio del territorio, che ha bisogno di urgenti interventi per garantire l’acqua all’agricoltura, il regolare scolo delle acque e la valorizzazione ambientale dei corsi d’acqua.
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