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Vandalismo neofascista in Veneto: due attacchi in 24 ore

Imbrattate la sede UdU di Venezia e la targa al partigiano Luigi Pierobon nell'alto vicentino

Chiara Luisetto, PD

Chiara Luisetto, PD

Due attacchi d'odio di matrice neo-fascista hanno colpito il Veneto questa notte. La targa dedicata al partigiano Luigi Pierobon nel comune vicentino di Valdagno è stata sfregiata con una svastica, mentre sulla porta d'ingresso alla sede UdU (Unione degli Universitari) di Venezia sono state trovate, questa mattina, croci celtiche dipinte con una bomboletta spray nera.

La Consigliera Regionale del Partito Democratico Chiara Luisetto ha reso noto il primo attacco: "La svastica ritrovata a Valdagno (VI), incisa sulla targa commemorativa dedicata al partigiano ‘Dante’, Luigi Pierobon, rappresenta l’ennesimo episodio inquietante di una scia che attraversa il Veneto."

Le sue parole, ricche di sdegno e preoccupazione, condannano il gesto in maniera inequivocabile e la consigliera si augura che il fronte democratico sia mosso verso un fronte comune per porre un freno alla propaganda di estrema destra: "Atti di questo genere, intrisi di estremismo ideologico, di esaltazione del nazismo e di sfregio nei confronti di chi ha combattuto e perso la vita per difendere la libertà, devono trovare il fronte delle forze democratiche compatte nella condanna. Solo così possiamo pensare di isolare queste frange e  impedire che questa cultura violenta e portatrice di valori disumani possa insinuarsi nella nostra società".

L'attacco alla sede di Udu e RSM (Rete Studenti Medi) di Venezia è stato, invece, scoperto stamattina da alcuni membri delle associazioni studentesche. Secondo i rappresentanti delle organizzazioni coinvolte, questi attacchi rappresentano un tentativo di intimidazione nei confronti di chi, ogni giorno, lotta per una società più giusta e democratica.

Angelica Morresi, coordinatrice dell'Unione degli Universitari di Venezia, ha dichiarato che l'attacco alla loro sede non è un caso isolato, ma parte di un fenomeno sempre più diffuso, che vede l'estrema destra “sempre più legittimata a agire impunemente”, come dimostra il contemporaneo atto vandalico di Valdagno. Aggiunge poi che, sebbene questi attacchi siano una chiara manifestazione di paura nei confronti di chi propone alternative politiche e sociali, non fermeranno la lotta per scuole e università antifasciste e inclusive.

Nonostante gli attacchi intimidatori, le organizzazioni giovanili antifasciste hanno ribadito la loro determinazione nel continuare a difendere i diritti degli studenti e a promuovere un'educazione libera e critica. "Non ci faremo intimidire. Non ci faremo zittire", afferma Anna Castelli, della Rete degli Studenti Medi di Venezia, sottolineando che "Venezia è e sarà sempre una città antifascista". Le forze democratiche, unite, devono continuare a contrastare la diffusione di una cultura della violenza, della sopraffazione e dell’esclusione, che rischia di prendere piede nelle scuole, nelle università e nelle piazze.

L’antifascismo, come ricordato dai rappresentanti degli studenti, non è solo un valore storico, ma un principio fondamentale da difendere quotidianamente contro chi cerca di distruggere i valori di democrazia, uguaglianza e giustizia sociale. La risposta degli studenti è chiara: lotteranno con ancora più determinazione, consapevoli che solo attraverso la partecipazione e la resistenza collettiva si potrà contrastare un fenomeno che sta minacciando i valori della nostra Repubblica.

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