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Referendum, un incontro per votare informati presso la CGIL di Treviso

Un incontro pubblico per informare e discutere sui cinque quesiti referendari, venerdì 7 marzo a Palazzo Rinaldi

Locandina dell'incontro

Locandina dell'incontro

Un confronto pubblico per approfondire i quesiti referendari che saranno sottoposti al voto nei prossimi mesi: questo l'obiettivo dell'incontro promosso dalla CGIL di Treviso, in programma venerdì 7 marzo alle ore 17:30 presso la sede municipale di Palazzo Rinaldi. L'iniziativa, aperta alla cittadinanza, vuole offrire un'occasione di riflessione e approfondimento sui temi del lavoro e della cittadinanza, per i quali il Sindacato ha raccolto oltre 5 milioni di firme nel 2024.

Alla tavola rotonda parteciperanno il segretario generale della CGIL di Treviso, Mauro Visentin, gli avvocati Sossio Vitale ed Enrico Varali, Enrico Ciligot del Dipartimento mercato del lavoro della CGIL Veneto e la segretaria regionale della CGIL Veneto, Silvana Fanelli, che concluderà il dibattito. A moderare l'incontro sarà la segretaria provinciale della CGIL di Treviso, Rossana Careddu.

"Siamo ancora in attesa che il Governo indichi la data del voto, ma vogliamo già da ora sensibilizzare la cittadinanza sull'importanza di questi referendum - dichiara Mauro Visentin -. L'obiettivo è fornire consapevolezza agli elettori, spiegando loro il contenuto dei quesiti e le ragioni che ci hanno spinto a promuovere questa mobilitazione civica. Vogliamo eliminare norme ingiuste che penalizzano i lavoratori e limitano i diritti di cittadinanza".

Ecco, in sintesi, i cinque quesiti referendari:

Licenziamenti e reintegro

Si propone l'abrogazione del decreto legislativo n. 23/2015 per garantire pari diritti ai lavoratori assunti prima e dopo il 7 marzo 2015 in caso di licenziamento illegittimo. Attualmente, solo chi è stato assunto prima di questa data può ottenere il reintegro sul posto di lavoro.

Licenziamenti e risarcimento

Attualmente, nelle piccole imprese il risarcimento per un licenziamento illegittimo è limitato a un massimo di 14 mensilità. Il referendum punta a eliminare questo tetto, permettendo un risarcimento adeguato al danno subito.

Lavoro precario

Il quesito intende reintrodurre l'obbligo per i datori di lavoro di motivare le assunzioni a termine inferiori ai 12 mesi, contrastando così l'abuso del precariato.

Sicurezza sul lavoro

Si propone di estendere la responsabilità dei committenti nei casi di incidenti sul lavoro, garantendo risarcimenti diretti ai lavoratori coinvolti e alle loro famiglie.

Cittadinanza

L'obiettivo è ridurre da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale necessario per ottenere la cittadinanza italiana, garantendo diritti e tutele a chi vive stabilmente nel Paese.

L'incontro del 7 marzo sarà un'importante occasione per comprendere meglio i quesiti referendari e l'impatto che potranno avere sulla società italiana.

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