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Il caso
14.04.2025 - 13:53
Moreno Gasperini, sindaco di Loreo
Una bufera politica si abbatte sull’Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po. La miccia? La realizzazione di un impianto per il trattamento e l’incenerimento di fanghi da depurazione, previsto nel territorio comunale di Loreo (Rovigo). Un progetto altamente impattante, destinato a sorgere all’interno della Riserva della Biosfera riconosciuta dall’UNESCO, che ha fatto esplodere polemiche, proteste e, ora, una richiesta formale: le dimissioni immediate del presidente Moreno Gasperini, anche sindaco dello stesso Comune interessato dall’intervento.
Un impianto nel cuore del Delta: i numeri della discordia
Dietro l’ombra dell’iniziativa, la società GREEN SLUDGE SOLUTION – GSS s.r.l., pronta a trattare circa 60.000 tonnellate l’anno di fanghi provenienti da acque reflue urbane e industriali. Il tutto attraverso essiccazione e combustione, con emissioni che potrebbero contenere PFAS e metalli pesanti, in un’area che invece dovrebbe essere sinonimo di tutela ambientale e biodiversità.
Il progetto prevede anche un aumento del traffico pesante stimato in 25 camion al giorno, un dettaglio che ha già messo in allarme residenti e imprese locali, preoccupati per l’impatto sulle infrastrutture e sull’economia turistica e naturalistica dell’area.
Dissenso popolare e decisioni opache
A generare ancora più tensione è la percezione di una gestione poco trasparente e distante dalle comunità. La Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA) è stata approvata dal direttore del Parco, Pako Massaro (anche vicesindaco di Rosolina), senza adeguati approfondimenti tecnici e senza alcun confronto pubblico.
Una decisione che, secondo i promotori del documento politico, ignora la complessità ecologica del Delta e il rischio ambientale di una simile struttura.
La protesta popolare non si è fatta attendere: il 22 febbraio scorso, oltre mille persone hanno partecipato a una manifestazione davanti alla sede del Parco a Porto Viro, denunciando un “progetto calato dall’alto” e chiedendo ascolto.
Soldi e compensazioni: il nodo del conflitto di interessi
Uno degli aspetti più controversi riguarda l’accordo economico siglato tra il Comune di Loreo e la GSS s.r.l.: oltre 7 milioni di euro in compensazioni, inclusi 3,1 milioni per obbligazioni contrattuali e 4 milioni per coprire eventuali danni nei primi dieci anni. Una cifra che solleva un interrogativo politico e morale: se il progetto fosse davvero sicuro e sostenibile, servirebbero simili garanzie economiche?
Inoltre, la scelta di destinare tutti i fondi solo al Comune di Loreo ha fatto scattare l’accusa di conflitto di interessi, dal momento che lo stesso presidente del Parco, Gasperini, è anche il sindaco del Comune beneficiario.
Uno Statuto ignorato, un territorio tradito
Secondo il documento politico sottoscritto da diversi rappresentanti locali, l’attuale gestione avrebbe tradito i principi sanciti dallo Statuto dell’Ente Parco, che promuove la tutela ambientale, la valorizzazione del territorio e il coinvolgimento delle comunità locali. L’impianto, invece, rischia di compromettere l’intero ecosistema del Delta, danneggiare l’attività dei pescatori e scoraggiare il turismo in un’area che ha fatto della bellezza naturale la sua carta d’identità.
La richiesta: “Serve un cambio di rotta”
Alla luce delle criticità emerse – ambientali, procedurali, economiche e istituzionali – i firmatari del documento invocano un intervento politico urgente. L’obiettivo è chiaro: ottenere le dimissioni immediate di Moreno Gasperini per garantire una nuova governance del Parco, più equa, trasparente e allineata con le esigenze di tutela ambientale e di partecipazione delle comunità locali.
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