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Zona rossa all’Arcella, Piantedosi: «Scelta condivisa, non imposta. I cittadini apprezzano i controlli»

Il ministro dell’Interno difende l’operato delle autorità locali

Zona rossa all’Arcella, Piantedosi: «Scelta condivisa, non imposta. I cittadini apprezzano i controlli»

Il ministro Piantedosi

La cosiddetta "zona rossa" introdotta nel quartiere Arcella non è una misura decisa unilateralmente da Roma. Lo ha precisato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sottolineando che la disposizione rientra in un quadro di direttive generali fornite dal ministero, ma la sua applicazione concreta è stata affidata alle autorità di pubblica sicurezza locali, che l’hanno ritenuta opportuna per gestire una situazione definita «particolarmente impegnativa».

Rispondendo alle critiche su un provvedimento percepito da alcuni come troppo esteso o sproporzionato, Piantedosi ha ribadito: «Se le autorità locali hanno scelto questo approccio, significa che si sono assunte con responsabilità l’onere di garantire sicurezza e ordine per la cittadinanza».

Il ministro ha anche commentato alcune perplessità sollevate, tra cui la possibilità che la zona rossa possa incidere negativamente sul valore immobiliare dell’area: «Francamente – ha detto – mi pare un timore eccessivo. Non sono a conoscenza di un mercato così sensibile a queste dinamiche. Anzi, i riscontri che arrivano da altre città dove modelli simili sono già attivi sono più che positivi, sia nei dati concreti sui risultati ottenuti che nel gradimento espresso dai cittadini».

Piantedosi ha infine concluso rimarcando che il rafforzamento dei controlli «non ha comportato alcuna compressione delle libertà individuali. Si tratta piuttosto di strumenti di tutela, e l’impressione generale è che siano ben accolti dalla popolazione».

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