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L'Italia delle Regioni
20.05.2025 - 14:03
Luca Zaia
A un quarto di secolo dall’introduzione dell’elezione diretta dei Presidenti di Regione, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome lancia un appello per aggiornare l’architettura istituzionale italiana, proponendo una riflessione condivisa sul rafforzamento del sistema regionale e sull’adeguamento delle norme esistenti alle nuove responsabilità amministrative.
Nel documento ufficiale approvato, la Conferenza riconosce che l’elezione diretta ha rappresentato una svolta nella storia del regionalismo italiano, garantendo maggiore legittimazione democratica, stabilità di governo e una più efficiente vicinanza delle istituzioni ai cittadini. Tuttavia, di fronte alle crescenti sfide della programmazione e dell’attuazione di politiche pubbliche – spesso in raccordo con normative statali ed europee – si ritiene necessario modernizzare le regole organizzative.
In particolare, vengono giudicate superate le disposizioni contenute nel decreto-legge 174/2012 e nella legge 165/2004, ormai non più pienamente rispondenti alle esigenze di governo delle Regioni. È in questo contesto che si guarda con favore al disegno di legge n. 1452, attualmente all’esame del Senato, che prevede – tra le varie misure – l’aumento del numero massimo di assessori per le Regioni con popolazione inferiore ai 2 milioni di abitanti. Una proposta che, secondo la Conferenza, va nella direzione giusta per rendere più efficace e coerente l’azione esecutiva.
Nel documento si sottolinea inoltre l’importanza di una verifica puntuale sulla sostenibilità economica delle modifiche proposte, invitando a non perdere di vista il necessario equilibrio tra efficienza e contenimento della spesa pubblica.
Altro punto cardine è la ridefinizione del ruolo delle Province, spesso rimaste in una posizione incerta nel panorama istituzionale. La Conferenza chiede chiarezza sulle funzioni da attribuire a questi enti, in modo da garantire coerenza e coordinamento sul territorio.
Infine, viene aperto il tema del limite ai mandati per gli organi di vertice. La Conferenza auspica una revisione equilibrata delle regole vigenti per favorire continuità amministrativa, valorizzare le esperienze di governo e rispettare la volontà popolare.
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