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Referendum giugno 2025

Referendum: il Nord Est diserta le urne, affluenza sotto la media nazionale

Numeri in calo rispetto al resto d’Italia

Immagine di repertorio

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Il Nord Est d'Italia ha mostrato una partecipazione deludente al referendum del 8 e 9 giugno, con affluenze che hanno raggiunto livelli molto bassi rispetto alla media nazionale. Un fenomeno che ha coinvolto in particolare il Friuli Venezia Giulia, il Veneto e il Trentino Alto Adige, dove le urne sono state disertate da una larga fetta di elettori, con un'affluenza che non ha neppure sfiorato il 30%.

Un'astensione marcata e il fallimento del quorum

Se su scala nazionale la partecipazione si è fermata al 30,58%, nel Nord Est la situazione è risultata ancora più preoccupante. In Friuli Venezia Giulia, solo il 27,58% degli aventi diritto ha votato, mentre in Veneto la percentuale è scesa ulteriormente al 26,21%. Ma il dato più basso in assoluto si è registrato in Trentino Alto Adige, con una partecipazione che ha toccato il 22,7%, ovvero poco più di un elettore su cinque. Una cifra ben lontana dal quorum necessario per validare la consultazione.

Cittadinanza: un sì timido e un no che cresce

Il quesito sulla cittadinanza, che proponeva di ridurre il tempo di residenza necessario per ottenere la cittadinanza italiana, è stato tra i più discussi, ma ha visto una partecipazione decisamente inferiore al previsto. Sebbene a livello nazionale il 65% dei votanti abbia scelto di esprimere un sì, nelle regioni del Nord Est il supporto è stato più limitato, con i sì che hanno toccato il 61,96% in Veneto, il 60,55% in Friuli Venezia Giulia e il 60,06% in Trentino Alto Adige. Tuttavia, anche tra i favorevoli alla modifica, in molti casi si è registrata una forte resistenza da parte di chi si è opposto alla proposta, con un numero significativo di no.

I lavori: consenso più ampio, ma con differenze

Più marcata e netta la risposta positiva ai quesiti sul lavoro, con il 65% degli italiani che ha approvato le modifiche proposte. Tuttavia, anche in questa area si è evidenziata una differenza tra il Nord Est e il resto del Paese. Le percentuali di favore per il quesito sul contratto a tutele crescenti e i licenziamenti illegittimi sono state più basse rispetto alla media nazionale, attestandosi intorno all'84% in Friuli Venezia Giulia e Veneto, e all'83,68% in Trentino Alto Adige. La stessa tendenza è stata riscontrata per gli altri tre quesiti relativi al lavoro, con il Nord Est che si è mantenuto sempre qualche punto sotto la media.

Una spiegazione politica? Il contesto locale e le astensioni

Il dato sull’affluenza si inserisce in un contesto politico che non può essere ignorato. Nonostante la predominanza della Lega nel Nord Est, con i presidenti di Regione Luca Zaia e Massimiliano Fedriga critici nei confronti di alcuni quesiti, non è certo che le astensioni possano essere attribuite solo a posizioni politiche. Sebbene la Lega abbia invitato alla diserzione, il dato dell’affluenza è indicativo di un disinteresse più ampio nei confronti del referendum. Una partecipazione bassa potrebbe essere segno di un distacco crescente tra i cittadini e il processo referendario, o della percezione che queste tematiche non siano sufficientemente sentite dalle persone nella regione.

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