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Politica. Elezioni 2025
20.08.2025 - 11:21
Giovanni Manildo, ex sindaco di Treviso e candidato Governatore del Centro Sinistra
Un Veneto che non si arrende, che non vuole essere spettatore rassegnato ma protagonista del cambiamento. È questo il messaggio che Giovanni Manildo, candidato alla presidenza della Regione per la coalizione di centrosinistra, lancia con forza al termine del primo mese di campagna elettorale: un percorso che lo ha visto attraversare il territorio, incontrare persone, raccogliere idee, storie e bisogni.
«C’è un Veneto che vuole voltare pagina, che rifiuta le polemiche sterili e la politica dei proclami – afferma Manildo –. Un Veneto che chiede scelte coraggiose e concrete. È con questo Veneto che stiamo camminando, giorno dopo giorno».
Dalla partenza simbolica all’Università di Padova con i giovani, passando per il lancio al Parco degli Alberi Parlanti di Treviso fino agli incontri diffusi in tutte le province, il primo tratto della campagna ha avuto un filo conduttore chiaro: ascolto autentico e confronto diretto.
«Abbiamo incontrato studenti, lavoratori, imprenditori, insegnanti, sanitari, famiglie, persone che vivono sulla pelle i limiti di un sistema che non risponde più alle nuove esigenze. Abbiamo messo da parte i formalismi e parlato il linguaggio della realtà», spiega il candidato.
Tra i temi più ricorrenti: sanità pubblica in difficoltà, lavoro precario, caro-casa, mobilità ferma, solitudine degli anziani, e una crescente sfiducia dei giovani. Ma insieme alle preoccupazioni, Manildo racconta di aver trovato «una forte energia civica e la voglia vera di contribuire a un cambiamento positivo».
Nel suo bilancio, Manildo rifiuta l’approccio ottimistico a tutti i costi: «Dire che va tutto bene è irrealistico e irrispettoso verso chi ogni giorno affronta disservizi e difficoltà. I cittadini non chiedono promesse miracolose, ma chiarezza, responsabilità e un’idea concreta di futuro».
E proprio questa visione si sta delineando attorno a un progetto che punta a superare la politica tradizionale, anche nel linguaggio. «Siamo andati oltre le etichette e gli slogan. Abbiamo raccolto proposte per costruire risposte nuove. Le persone vogliono partecipare, non essere semplici spettatori».
Tra i punti chiave della proposta del centrosinistra, anche una nuova idea di autonomia regionale: «Non un vessillo identitario da agitare a comando – chiarisce Manildo – ma un’opportunità da gestire in modo responsabile, secondo Costituzione, per migliorare concretamente i servizi e la qualità della vita».
Una risposta indiretta, ma chiara, agli anni di dibattito sterile e promesse mai mantenute: «I veneti non credono più agli slogan vuoti. L’autonomia deve essere uno strumento reale, non un pretesto per alimentare divisioni».
«Abbiamo costruito una squadra che ogni giorno si allarga e si rafforza – conclude Manildo –. È un percorso che parte dall’ascolto, ma che ha l’ambizione di tradursi in un’azione politica vera. Non ci limitiamo a denunciare ciò che non funziona: vogliamo costruire un Veneto più giusto, più moderno e più vicino alle persone. E lo faremo insieme, con chi ha il coraggio di credere ancora nel cambiamento».
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