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Focus povertà. Padova Nord 1/4

“Famiglie schiacciate tra il caro vita, gli impegni per i figli e per gli anziani”

L’intervista. Sara Ranzato, assessore alle politiche sociali di Cadoneghe fa il punto

Cadoneghe sociale

Una delle attività svolte a Cadoneghe

Sul fronte sociale il Comune attivo nel “rispondere il più possibile ai bisogni individuali, ma anche migliorare i luoghi di comunità , luoghi che possano essere accoglienti per i cittadini perché creino sane relazioni”

Il rischio di povertà e di divario sociale cresce non solo nei grandi centri urbani ma anche nelle cittadine della cintura urbana. Negli ultimi anni le difficoltà economiche si fanno sentire con più urgenza e spesso le famiglie più fragili hanno bisogno di un sostegno. Ne parliamo con Sara Ranzato, assessore alle politiche sociali di Cadoneghe.

Assessore, com’è la situazione nel vostro territorio? 

Anche nel nostro territorio le famiglie in difficoltà ci sono, aumenta soprattutto il numero di persone che fino a qualche anno fa, pur con fatica e sacrifici, non avevano fatto ricorso a misure di sostegno economico del Comune. Questo non avviene, inoltre, per fronteggiare situazioni impreviste o eccezionali, ma per far fronte a spese come le bollette, l’affitto o la mensa scolastica. Se dovessi indicare un tema tra tutti, non avrei dubbi, anche in considerazione dell'aumento dei tassi di interesse dei mutui: la casa.

Quali sono le fasce della vostra popolazione che più ne risentono?

Nei nostri uffici incontriamo persone diverse: ci sono anziani soli che magari sforano di pochissimo le soglie previste per beneficiare di contributi per le spese di assistenza domiciliare o per l’acquisto di materiali necessari, giovani famiglie con contratti di lavoro precari, magari di poche ore alla settimana, e anche persone che non hanno ancora maturato la pensione e che non riescono più a trovare una occupazione e non sanno come fare a mantenere figli che ancora studiano. Sempre più le famiglie di media età, con coppie di 50enni devono fare i conti con figli che frequentano la scuola, al contempo anziani genitori con patologie gravi che richiedono accudimento e la necessità di continuare a lavorare, ecco queste fasce sono i cosiddetti "schiacciati", li chiamo così perché in mezzo tra l'impegno di crescita dei figli e la necessità di seguire i genitori.

Avete messo in campo particolari azioni o iniziative? 

Nel nostro Comune l’area degli interventi sociali ha sempre avuto un ruolo di primaria importanza: un investimento per mantenere unita una collettività e promuovere legami solidali. Il Comune offre servizi per aiutare gli anziani a rimanere a casa propria anche quando sono diventati più fragili con i pasti a domicilio, l’assistenza domiciliare, il trasporto assistito; per consentire ai genitori di conciliare il lavoro con le responsabilità familiari (l’asilo nido, i prescuola e i doposcuola, la ludoteca), e servizi integrativi per aiutare le persone a ripartire o sviluppare competenze nuove. Diciamo che la logica è stata quella di arrivare il più possibile ai bisogni individuali, ma anche di migliorare i luoghi di comunità , luoghi che possano essere accoglienti per i cittadini perché creino sane relazioni, ecco che straordinaria è stata la riqualificazione sociale dello Spinelli, l'aumento degli orari apertura della Biblioteca per studenti, persone che la frequentano e la qualità e la cura del servizio offerto presso il centro famiglie di Villa Ghedini.

Servirebbero delle risorse specifiche?

Credo che le difficoltà si stiano acuendo come risultato di un sistema sociale che sta diventando sempre più selettivo, quindi non bastano le singole iniziative, anche se è importante cercare di dare risposta alle richieste di aiuto. Noi cerchiamo di lavorare con continuità ampliando il numero di cittadini che possono accedere ai servizi. 

Quale il ruolo delle associazioni locali?

A Cadoneghe la sensibilità sociale è sempre stata alta e tutte le associazioni sono sempre state attive in questo senso: abbiamo una collaborazione molto positiva con la Caritas per interventi economici, la spesa solidale (in passato anche gli ortolani degli orti sociali comunali contribuivano con la verdura fresca), l’Auser si occupa del trasporto assistito, presso il nostro Centro Spinelli ci sono spazi dedicati per aiutare le famiglie che assistono anziani con demenze.

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