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AMBIENTE
04.06.2025 - 12:15
3 miliardi di euro. Questo è il valore del cibo che abbiamo buttato via in Italia nel solo 2023. Una cifra che fa girare la testa, ma che diventa ancora più drammatica quando si traduce in numeri concreti: oltre 4 milioni di tonnellate di alimenti perfettamente commestibili finiti nel cestino.
E la cosa più inquietante? Siamo noi i principali colpevoli.
Nelle nostre case sprechiamo più di 30 chili di cibo a testa ogni anno. Quella banana un po' troppo matura, il pane del giorno prima, gli avanzi dimenticati in frigo: gesti apparentemente innocui che, moltiplicati per milioni di famiglie, diventano una ferita aperta per l'ambiente, l'economia e la nostra coscienza.
Ma c'è chi ha deciso di dire basta. Il Consiglio di Bacino Brenta per i Rifiuti e ETRA S.p.A. Società benefit hanno lanciato una sfida ambiziosa con il nome evocativo di "Fino all'ultima briciola". Non si tratta dell'ennesima campagna di sensibilizzazione destinata a cadere nel vuoto, ma di un progetto concreto che vuole creare una vera e propria rete antispreco sul territorio.
L'idea è semplice quanto rivoluzionaria: trasformare quello che oggi è un problema in un'opportunità. Come? Mettendo in connessione tutti gli attori della filiera alimentare - dai produttori ai consumatori, passando per negozi, scuole e associazioni - per creare un sistema dove nulla vada perduto.
La strategia si articola su cinque fronti d'azione che toccano ogni aspetto del problema:
Il ponte tra chi ha e chi ha bisogno: facilitare la donazione delle eccedenze alimentari, creando un canale diretto tra aziende e associazioni di volontariato. Perché quello che per un'azienda è un costo, per una famiglia in difficoltà può essere una salvezza.
La seconda vita dei prodotti: incentivare l'acquisto di alimenti vicini alla scadenza attraverso sconti e promozioni mirate. Quel formaggio che scade domani è ancora perfetto oggi.
L'educazione parte da scuola: promuovere buone pratiche nelle mense scolastiche, sanitarie e pubbliche. Perché è dalle nuove generazioni che deve partire il cambiamento culturale.
Piccoli gesti, grandi risultati: sensibilizzare i cittadini verso comportamenti quotidiani più sostenibili. Dalla spesa consapevole alla conservazione ottimale degli alimenti.
Stop al bidone: limitare drasticamente il conferimento di cibo tra i rifiuti, sia nel secco che nell'organico. Perché il posto del cibo non è la discarica.
"Fino all'ultima briciola" non è solo un'iniziativa, è un invito a ripensare completamente il nostro rapporto con il cibo. In un mondo dove 828 milioni di persone soffrono la fame, mentre noi gettiamo via il 30% di quello che produciamo, il cambiamento non è più un'opzione: è un imperativo etico.
Il progetto prevede strumenti digitali innovativi, incontri di co-progettazione con tutti gli stakeholder e campagne informative mirate. L'obiettivo finale è ambizioso ma realizzabile: creare una sinergia virtuosa che porti a un vero cambiamento culturale e a una riduzione significativa dello spreco alimentare nel territorio.
Ogni volta che salviamo un pomodoro dal cestino, ogni volta che compriamo un prodotto in scadenza, ogni volta che doniamo invece di buttare, stiamo contribuendo a costruire un futuro più equo e sostenibile.
La battaglia contro lo spreco alimentare si vince un gesto alla volta, una famiglia alla volta, una comunità alla volta. E tu, da che parte stai?
Vuoi unirti alla rivoluzione? Scopri come aderire all'iniziativa "Fino all'ultima briciola" su etraspa.it
Fonte dati: "L'Osservatorio Waste Watcher" - sprecozero.it
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