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15.12.2025 - 15:38
C’è una linea di difesa che corre sotto i nostri piedi, silenziosa e nascosta, ma decisiva per la salute dei fiumi. È la rete fognaria di cui si prendono cura i gestori del servizio idrico integrato come Viacqua. Ogni giorno, infatti, proprio Viacqua è al lavoro per rendere più efficienti le infrastrutture di raccolta e depurazione delle acque reflue. Un impegno costante che rappresenta uno dei tasselli fondamentali nella salvaguardia dei corsi d’acqua del territorio.
La prima sfida è duplice: estendere ed efficientare la rete. Raggiungere le aree non ancora servite significa superare i sistemi individuali, come le vasche Imhoff private, e convogliare i reflui verso impianti di depurazione centralizzati, dove il trattamento è più efficace e l’impatto ambientale si riduce sensibilmente.
Parallelamente cresce l'importanza della separazione tra acque nere e acque bianche. Un intervento tecnico, ma strategico: evitare che le piogge finiscano in fognature miste che, sovraccaricandosi rapidamente, possono generare allagamenti o sversamenti indesiderati. Le acque domestiche raggiungono così i depuratori; quelle meteoriche, invece, vengono incanalate verso i corsi d’acqua, riducendo la pressione sul sistema.

Nella protezione dei fiumi, però, la sola ingegneria non basta. Viacqua presidia anche il fronte degli scarichi industriali, monitorando i reflui in ingresso agli impianti con centraline dedicate a prelievi e analisi automatiche. Un controllo necessario per evitare che sostanze chimiche o inquinanti possano compromettere i delicati processi biologici della depurazione e, a cascata, la qualità dell’acqua reimmessa nell’ambiente.
Il cuore pulsante di questo sistema sono proprio gli impianti di depurazione, in cui tecnologia e ambiente dialogano continuamente. Viacqua sta portando avanti un progetto di razionalizzazione su tutto il territorio: meno impianti, ma più grandi, più efficienti e dotati di tecnologie avanzate, con un occhio attento ai consumi energetici, alla sostenibilità operativa e agli impatti sulle aree circostanti.

Ma la tutela dei fiumi non è solo un dovere normativo: è un patto con il territorio. E, come tutti i patti, ha bisogno di pluralità di voci. Nessun gestore, da solo, può garantire la qualità delle acque senza il contributo di enti, imprese e cittadini. La battaglia per fiumi più puliti è una responsabilità condivisa. Su questo tema Viacqua ha promosso, insieme ad altri enti del territorio e con il coordinamento della Provincia di Vicenza, il Contratto di Fiume Retrone, un percorso partecipativo che mira a costruire una visione condivisa per la tutela e la valorizzazione del fiume Retrone. Nel mese di novembre 2025 si è tenuto il primo incontro con gli stakeholder del progetto, dedicato alla condivisione delle informazioni disponibili sul bacino del Retrone. A gennaio e nel corso del 2026 seguiranno nuovi incontri che serviranno a definire le azioni da mettere in campo.
Per informazioni e aggiornamenti sul Contratto di Fiume Retrone è possibile scrivere a sostenibilita@viacqua.it
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