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Aspiag, Questura di Rovigo e La Piazza insieme contro le truffe

Foto Questore SCALI

La campagna “Truffe. Impariamo a riconoscere il problema per agire in sicurezza!” è realizzata in collaborazione tra Aspiag, le questure venete e La Piazza.

Alle casse dei supermercati Despar e in allegato a 470mila copie del mensile LaPiazza saranno distribuiti volantini per sensibilizzare i cittadini su come prevenire le truffe, in collaborazione con la polizia. Il questore di Rovigo, Giovanni Battista Scali, approfondisce il fenomeno nel territorio. Le truffe agli anziani sono un problema ricorrente.  cosa dicono i dati? C'è un aumento? “I dati ci dicono che questo tipo di reato è in aumento. Gli autori trovano sempre nuovi sistemi per avvicinarsi alle persone anziane ed approfittare delle loro fragilità. Bisogna inoltre tener presente che non sempre le vittime denunciano in quanto provano un senso di vergogna. Ecco perché le campagne di informazione/sensibilizzazione sono molto importanti”. Il Covid ha influenzato il fenomeno? “Sicuramente in parte il fenomeno è stato influenzato dal Covid ed in particolar modo dal lockdown. Infatti, molte volte tali reati trovano la radice nella solitudine in cui versa l’anziano e quindi al suo bisogno di socializzare; il lockdown ha isolato ulteriormente queste persone che, una volta finito, hanno sentito sempre di più la necessità di avere contatti con altri individui abbassando le difese. Ricordiamoci che ci sono stati anziani che, per svariate ragioni, non hanno visto i propri cari per diversi mesi. Inoltre, la situazione, il timore del contagio, ha impedito agli stessi di frequentarsi, di andare nei centri a loro dedicati, di partecipare a campagne di informazione/sensibilizzazione. Mentre per il resto della società si è sopperito con i mezzi informatici, dallo smart working alla didattica a distanza, per questa fascia di popolazione ciò non è stato possibile”. Come possono proteggersi gli anziani? “Anzitutto con tanta informazione fatta presso tutte quelle associazioni e strutture frequentate dagli anziani. Spiegare loro che a tutti può capitare di essere truffati, ricordargli che ci sono persone che si approfittano delle vulnerabilità degli altri, raccontargli i vari metodi che vengono utilizzati per effettuare queste truffe: dal falso incidente stradale al finto amico di un parente bisognoso, dal falso controllo degli impianti dell’acqua al signore che si finge gentile per aiutarli a prelevare al bancomat. Un ruolo importantissimo lo giocano poi i familiari: come detto prima molte volte le persone anziane si sentono sole e si aprono agli sconosciuti; ecco che allora è necessario cercare di non farle mai sentire sole. C’è poi un momento successivo altrettanto importante: dopo che l’anziano è stato truffato molte volte si rinchiude in sé stesso, non lo racconta perché si sente umiliato, si vergogna sprofondando a volte anche in una sorta di depressione oppure ne teme le conseguenze. Ricordo il caso di un signore che era stato vittima della truffa di un falso incidente automobilistico: il truffatore aveva fatto finta di essere stato investito ed aveva chiesto una somma di contanti per essere risarcito per poi continuare con successive richieste. La vittima non aveva detto nulla in famiglia perché temeva che i familiari non gli avrebbero più permesso di guidare perdendo così parte della sua indipendenza. Ecco che allora i familiari, chi è intorno alle vittime, devono stargli vicino, fargli comprendere che non ci si deve vergognare e denunciare l’accaduto. Chiaramente l’ultimo consiglio ma il più importante è quello di chiamare immediatamente le forze dell’ordine ogni qual volta si ha qualche dubbio: in tutte queste situazioni molte volte è sufficiente dire al truffatore che si sta chiamando la Polizia per vederlo rinunciare nel suo intento ed andare via”. Come è nata la collaborazione con Aspiag service e perchè? “La collaborazione con Aspiag Service è nata grazie al comune intento di offrire supporto e vicinanza ai cittadini del nostro territorio su diversi fenomeni che colpiscono la nostra società. La Questura di Rovigo, come altre Questure del Veneto, ha voluto fortemente partecipare a questa iniziativa per arrivare a informare quelle persone anche in quei luoghi generalmente non deputati a tale scopo ma che sono frequentati dalle potenziali vittime di questi reati”.
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