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Commercio, chiari segnali di ripresa in Riviera e Miranese

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ripresa lavoroIl commercio in Riviera del Brenta e nel Miranese riparte, ma a frenare la ripresa dei piccoli negozi, è l’attività dei grossi centri commerciali di Padova, Mestre o Treviso. “I saldi e gli acquisti natalizi? Sono praticamente fermi al palo, nonostante la ripresa in atto, per colpa dei centri commerciali. Chiediamo aiuto a Comuni e Città Metropolitana, affinché si varino politiche di aiuto ai piccoli negozianti”.  A fare l’analisi della situazione per l’area dei 10 comuni della Riviera del Brenta sono Ennio Matterazzo e Adelino Carraro, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’ Ascom del comprensorio. “I saldi in termini assoluti in Riviera del Brenta – spiega Matterazzo – non sono andati male. Si nota un maggiore potere d’acquisto delle famiglie rispetto al passato. Quello che non va bene, è che questa tendenza è letteralmente intercettata dai vicini centri commerciali di Mestre, Padova o quelli locali nell’area dei supermercati Lando a Gambarare“. I dati per Ascom, anche se è presto per tracciare un bilancio, vedono un incremento di acquisto ai saldi del 5 – 10 % rispetto allo scorso anno, ma l’aumento potrebbe raggiungere il 20% senza la concorrenza dei megastore”. A soffrine sono i centri dei paesi, sottolineano Carraro e Materazzo. “La situazione – spiegano – a Mira è diventata disastrosa ad esempio. Mira è un deserto, da qualche anno, di attività commerciali. Un “centro commerciale naturale” che aveva qualche possibilità di reggere l’urto dei grossi outlet, era quello di Dolo, ma anche questo ormai ha perso via via la sua vivacità di centro del mandamento nel corso dei decenni. Vanno male le cose anche a Stra e Fiesso, mentre si hanno segnali di inversione di tendenza e nascite di nuovi negozi a Fossò, Campolongo, Campagna Lupia e soprattutto Camponogara. Paese quest’ultimo che è cresciuto molto anche demograficamente”. L’appello dell’ Ascom è chiaro.“ I Comuni e la Città Metropolitana - continua Carraro - devono investire sempre più risorse e iniziative per rivitalizzare i centri. La perdita di un negozio di abbigliamento, di alimentari, una rivendita di pane una tabaccheria o una macelleria, sono una perdita per tutta la comunità, è perdita di un servizio“. Ascom però non resta a guardare e nei prossimi mesi è decisa a portare avanti iniziative specifiche per poter rivitalizzare i centri. “Stiamo studiando - conclude Matterazzo- delle iniziative ad hoc per poter creare un servizio di consegna a domicilio per tantissime tipologie di piccoli negozi. Consegna della merce che andrà incontro alle esigenze di anziani e persone in difficoltà o che non hanno tempo di recarsi nei negozi. “L’analisi della situazione è simile anche per l’area dei 7 comuni del Miranese. “I saldi – spiega Ennio Gallo presidente dell’ Ascom del Miranese - stanno andando abbastanza bene. Un centro storico che ha acquistato una grossa identità è quello di Mirano, ma anche Noale e Scorzè se la cavano. Resta il problema degli outlet e dei grossi centri commerciali. I comuni dicono a parole, di voler favorire il piccolo commercio, ma poi di fatto lo ostacolano con misure come i parcheggi a pagamento, le Ztl o le giornale ecologiche che hanno scarsissima utilità nella lotta allo smog, e creano solo problemi ai commercianti e ai cittadini”. Gallo quindi spiega che i segnali di ripresa potrebbero essere più forti senza l’handicap dei grossi centri commerciali. “I Comuni che parlano di favorire il piccolo commercio -dice- dovrebbero astenersi ad esempio da operazioni che lo metterebbero in ginocchio, come quella di Veneto City, che per fortuna pare essersi arenata”. Nel corso dei decenni c’è stato nel Miranese, ammette infine Gallo, qualche evoluzione positiva. “Spinea ad esempio nel corso degli anni Settanta e Ottanta era la tipica città dormitorio. Non c’erano ristoranti ne negozi di prossimità, e in quegli anni i giovani del paese si ritrovavano direttamente a Mestre. Ora non è più così’. Si è creata una rete di attività commerciali tipiche di questo territorio, e grazie anche a tante iniziative di promozione volute da Ascom del Miranese, il centro di Spinea ha una propria specifica identità”. di Alessandro Abbadir
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