Caso chiusura piscine di Rovigo, l'attacco di Aretusini (Lega) contro l'amministrazione Gaffeo: "Avete perso già un mese di tempo"
“12 gennaio – 13 febbraio: un mese e un giorno. Due date, chiare, che individuano un lungo arco di tempo, che intercorre tra il giorno in cui è stata comunicata la chiusura della piscina e il prossimo consiglio comunale, fissato per iniziare il percorso verso la riapertura. Tempo che questa amministrazione ha perso, provocando un ritardo pesante per la riapertura del polo natatorio. Un fatto grave, che va ad aggiungersi alla ingannevole comunicazione fatta alla cittadinanza il 12 gennaio, quando si prospettavano due mesi di chiusura. Una stima assolutamente irreale e infondata, probabilmente pubblicizzata per minimizzare la portata del disastro e contenere la rabbia, legittima, di lavoratori e utenza”.
Michele Aretusini, capogruppo della Lega in consiglio comunale a Rovigo, attacca l’amministrazione sulla gestione della crisi che ha portato alla chiusura completa del polo natatorio, palestra inclusa. “Sindaco e giunta sono arrivati a fine corsa senza avere mai affrontato davvero la situazione del polo natatorio, in ballo da anni, e, alla fine, non hanno trovato di meglio da fare che chiudere tutto. Ma anche in questo caso sono riusciti a peggiorare le cose: hanno chiuso tutto senza avviare però i lavori. Poi hanno detto che prima di un passaggio in consiglio non si poteva fare nulla. E hanno fissato il consiglio stesso per il 13 febbraio. Ultimo giorno del sindaco dimissionario. Scelte scellerate che provocano pesanti ritardi per la riapertura”.
“Non era possibile fissare il consiglio comunale prima? Noi sosteniamo che lo fosse assolutamente, visto che i fondi, a questa amministrazione, per attuare la variazione di bilancio necessaria ai lavori di sistemazione, non mancano certo. E allora perché attendere l’ultimo istante? Perché, ancora una volta, come nel caso di Iras, questa amministrazione ha lavorato male”.
“Del resto – chiude Aretusini – è sotto gli occhi di tutti come la principale occupazione del sindaco in questo periodo sia quella di lanciare la propria campagna elettorale per la ricandidatura che ha deciso da solo. E qui arriviamo all’assurdo: un sindaco che dà le dimissioni e contestualmente, mentre è ancora in carica, lancia la campagna elettorale per se stesso, perdendo del tutto di vista l’obbiettivo, ossia riaprire il polo natatorio il prima possibile. Perversioni della politica che, per fortuna, tra pochi mesi i Rodigini avranno la possibilità di cancellare una volta per tutte”.
“Noi, da parte nostra, al prossimo consiglio comunale faremo il nostro dovere per riaprire la piscina. Perché noi, al contrario di questo sindaco e della sua giunta, pensiamo realmente a Rovigo e ai Rodigini”.
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