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Rovigo, fusione tra Polacque e Centro Veneto Servizi

massimo bergaminSi avvicina il momento per decidere sulla fusione. Il prossimo martedì 18 ottobre il Comune di Rovigo, insieme agli altri comuni polesani, sarà chiamato a decidere sulla fusione tra Polacque e Centro Veneto Servizi. Un processo cominciato nel maggio del 2015, che da sempre si è caratterizzato per la poca chiarezza, soprattutto per ciò che riguarda la qualità dei servizi idrici e le ricadute, in termini di tariffe, sulla cittadinanza.
"L’operazione di fusione tra CVS e Polacque non è stata preceduta da un’accurata analisi di mercato che dimostri che il partner scelto è veramente il migliore per il futuro di Polesine Acque. - afferma il sindaco Bergamin- È indispensabile rendere conto ai Comuni, e quindi ai cittadini che CVS è effettivamente la migliore opzione disponibile, anche in comparazione con possibili alternative. Tale analisi deve essere svolta tenendo conto di molteplici aspetti e seguendo un percorso trasparente nel quale siano coinvolti tutti i Consigli comunali." Le modalità di negoziazione del rapporto di cambio definitivo non sono chiare ma i risultati delle valutazioni preliminari delle due società presentano un concambio nettamente a favore dei soci di CVS, i quali nella società post-fusione andrebbero a detenere il 75%-80% dell’azionariato, con una conseguente forte diluizione dei soci di Polesine Acque afferma il sindaco. Questo nonostante le due società abbiano caratteristiche molto simili con riferimento ad abitanti serviti, personale impiegato ed, in particolare, al livello di redditività storica (in termini di Ebitda %), che non giustificano quindi la sopracitata diluizione. La differenza di peso nel concambio di fusione a favore dei soci di CVS sembrerebbe determinata unicamente, infatti, da una potenziale extra-marginalità che la società sarebbe in grado di ottenere attraverso una differente rendicontazione dei contributi in conto esercizio. Tale extra-marginalità, pero', è attualmente solo potenziale in quanto deve ancora essere approvata dall’Ente di Bacino e dall’AEGGSI e nessuna garanzia è stata concordata a favore dei soci di Polesine Acque qualora le cose dovessero andare diversamente. "L’incremento tariffario previsto a favore di CVS - continua Bergamin- contribuirà a distanziare ulteriormente le tariffe del Bacino Bacchiglione, già decisamente più elevate, da quelle del Bacino Polesine. Ciò avrà un impatto molto negativo per il Polesine quando i due Bacini e le relative tariffe verranno unificati, come meglio compreso dalle ultime informazioni ricevute. Pertanto, i maggiori ricavi tariffari di CVS avranno un duplice impatto negativo per la comunità polesana: da un lato daranno un minor peso e minori utili ai Comuni della Provincia di Rovigo e dall’altro se ne faranno carico anche dal punto di vista tariffario i cittadini polesani". Il sindaco si dice preoccupato  per la riunione del 18 ottobre perchè per  il voto sulla fusione non ci sono ancora i dettagli di questa operazione. "Con ciò si profila una grave mancanza di democrazia e rappresentatività- commenta Bergamin- in quanto l’organo consiliare ha il diritto e il dovere di esprimersi , formulare osservazioni e modifiche su un’operazione di così forte impatto sul nostro territorio. I documenti per poter ragionare sulla fusione sono arrivati solo alcuni giorni fa, dopo mesi e mesi di solleciti e continue richieste da parte del nostro Comune". Il sindaco di Rovigo esprime infine la mia contrarietà al progetto di fusione, a tutela dei miei cittadini, dei lavoratori di Polesine Acque e di tutto il nostro territorio.
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