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Emergenza Idraulica. Alta Padovana 1/4
25.05.2025 - 12:51
Arriva il commissario alla guida del Consorzio di Bonifica Brenta: è la prima volta in Veneto. Luigi De Lucchi, già dirigente della direzione Bonifica regionale fino allo scorso giugno, è il commissario nominato dalla Giunta del presidente Luca Zaia per guidare temporaneamente il Consorzio cittadellese. La decisione arriva dopo mesi di stallo e rappresenta in qualche modo un fatto storico: mai prima d’ora un Consorzio di bonifica in Veneto era stato commissariato.
La vicenda parte dalle elezioni consortili dello scorso dicembre, che avrebbero dovuto ridisegnare la governance del consorzio, cruciale per la gestione delle acque e la tutela idrogeologica. Ma da quel momento è iniziata un’odissea durata oltre quattro mesi. L’assemblea eletta non è mai riuscita a trovare un accordo su consiglio di amministrazione e presidenza. I due principali blocchi – da una parte le organizzazioni agricole (Cia, Coldiretti, Confagricoltura) con gli ambientalisti di Giustino Mezzalira e dall’altra la lista “L’acqua è vita” – si sono affrontati in un braccio di ferro infinito.
La partita si è complicata ulteriormente per via degli equilibri interni: la lista “L’acqua è vita”, forte di 10 consiglieri blindati, contro il fronte agricolo con 7 membri e la lista di Mezzalira con 3 consiglieri. Un mosaico difficile da comporre che ha prodotto mesi di incontri e liturgie politiche, tra sherpa e riunioni-fiume che hanno scandito la lunga attesa, senza mai raggiungere un compromesso. A metà aprile la Regione aveva fissato un ultimatum: o si trovava un’intesa o sarebbe scattato il commissariamento. La deadline era stata poi prorogata di altri 15 giorni per un ultimo, disperato tentativo di mediazione.
Si sono frequentate tutte le liturgie, compresa quella di affidare la verbalizzazione a un super partes. Tuttavia, anche la proroga non ha prodotto alcun risultato concreto: sette convocazioni assembleari si sono concluse con un nulla di fatto, con l’ennesima fumata nera a fine aprile. Il cortocircuito delle nomine istituzionali ha aggiunto ulteriore caos. In particolare, lo scontro interno al centrodestra tra Lega e Fratelli d’Italia per la nomina in quota Provincia ha acceso i riflettori su un insolito asse politico tra meloniani e dem, culminato a fine gennaio con la scelta di Luigi Sabatino a discapito di Vincenzo Gottardo, candidato sostenuto da Udc, Carroccio e Forza Italia.
Un episodio che ha reso ancora più ingarbugliata una trattativa già segnata da personalismi e diffidenze incrociate. Alla fine, nel prendere atto dell'impossibilità dell'accordo, le due fazioni si sono rinfacciate un mix di rammarico e irresponsabilità. La Regione, di fronte all’impasse totale, ha quindi deciso di sciogliere tutti gli organi consortili e affidare a De Lucchi l’incarico straordinario di garantire la continuità amministrativa e preparare nuove elezioni.
Nei giorni scorsi De Lucchi ha presentato a Palazzo Balbi un piano operativo per la celere convocazione del corpo elettorale, il deposito delle liste di candidati, l’elezione della nuova assemblea, la nomina del consiglio di amministrazione, del presidente e del vicepresidente, nonché il completo insediamento dei nuovi organi del Consorzio. (Silvia Bergamin)
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