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Emergenza Idrogeologica. BASSANO 1/4
28.05.2025 - 10:29
PRESIDENTE DI COLDIRETTI VICENZA, PIETRO GUDERZO
Siccità, eventi estremi e l'innalzamento del mare non risparmiano nemmeno Bassano e il Vicentino. Abbiamo intervistato il Presidente di Coldiretti Vicenza, Pietro Guderzo
Quali sono gli effetti più evidenti del cambiamento climatico riscontrati negli ultimi anni?
“Siccità e maltempo negli ultimi anni hanno devastato le produzioni agricole, con cali a doppia cifra per alcune produzioni simbolo della dieta mediterranea, dal grano (-20%) all’olio d’oliva (-32%). La siccità ha pesato anche sulla produzione di vino, in calo del 13% rispetto alla media produttiva degli ultimi anni. In diminuzione anche la produzione di riso e nocciole.
Ai flagelli del clima si aggiungono gli effetti delle epidemie che hanno colpito le stalle italiane, dalla peste suina africana alla lingua blu, fino all’aviaria, senza contare l’invasione, ad oggi incontrollata, del granchio blu.
Ammontano a nove miliardi di euro i danni causati nel 2024 dai cambiamenti climatici e dalle epidemie all’agricoltura italiana, con un impatto sui redditi delle imprese, già in difficoltà a causa dei problemi determinati dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero e dagli elevati costi di produzione”.
Avete registrato un aumento degli eventi estremi come siccità prolungate, grandinate, alluvioni o ondate di calore? Come stanno incidendo sulle coltivazioni locali?
“Gli eventi estremi sono ormai diventati ordinari. Ed i numeri lo rappresentano chiaramente: il 2024 ha visto ben 3773 tra nubifragi, grandinate, tornado e tempeste di vento, con un aumento del 9% rispetto al 2023. Ma se si considera il 2014, nel giro di un decennio gli eventi estremi sono praticamente quadruplicati. Un’anomalia confermata dal dato sulle temperature che, secondo Isac Cnr, hanno visto il 2024 in Italia come il più caldo di sempre, con 1,35 gradi in più rispetto alla media storica. Le coltivazioni non possono che soffrire questa situazione, che vede alternarsi periodi di siccità, per lo più quando l’acqua sarebbe preziosa per lo sviluppo delle piante, ad altri in cui le precipitazioni abbondano provocando l’asfissia delle colture e rendendo impossibile qualsiasi operazione in campo”.
L’innalzamento del livello del mare e la salinizzazione del suolo rappresentano una minaccia concreta per l’agricoltura? Se sì, con quali conseguenze?
“Con l’innalzamento dei livelli del mare l’acqua salata penetra nell’entroterra e brucia le coltivazioni nei campi, costringendo all’abbandono le attività agricole già sotto pressione per i cambiamenti climatici, tra siccità, incendi e maltempo. Uno scenario più che preoccupante per l’economia agricola di buona parte d’Italia compresa la valle del Po, dove si concentra il 35% della produzione agricola nazionale, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, oltre ad allevamenti da latte e produzione di formaggi. La risalita del cuneo salino, ossia l’infiltrazione di acqua salata lungo i corsi dei fiumi, rende inutilizzabili le risorse idriche e gli stessi terreni agricoli”.
In che modo le tecnologie digitali possono supportare la gestione e il monitoraggio degli effetti del cambiamento climatico in agricoltura?
“L’agricoltura oggi ha a disposizione tecnologie avanzate come sensori, Gps, droni e software di analisi per ottimizzare le operazioni agricole. Appare fondamentale gestire gli effetti del cambiamento climatico l'analisi dei dati, la previsione dei fenomeni climatici e l'ottimizzazione delle risorse. L'agricoltura di precisione, con l'uso di droni e sensori, l'intelligenza artificiale e la digitalizzazione delle informazioni permettono di adattarsi meglio alle sfide climatiche, ottimizzando le pratiche agricole e riducendo l'impatto ambientale”.
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