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Emergenza Idraulica. Conselvano 1/4

A Bovolenta le alluvioni non sono solo un ricordo, servono milioni per scongiurare altri disastri

Gran parte del territorio è a rischio, al via i progetti per aumentare la sicurezza

Il rischio allagamenti a Bovolenta

Il rischio allagamenti a Bovolenta

Non c’è stata solo l’alluvione dei Santi nel 2010, quando finì sotto acqua anche la zona artigianale, insieme a decine di abitazioni, a partire dal quartiere Italia, ma si ricordano anche gli allagamenti degli anni Novanta, e i numerosi allarmi legati alle sempre più frequenti piene del Bacchiglione. In un paio di occasioni, nell’ultimo decennio, il centro storico è stato evacuato e quando l’acqua cresce la prima a rimetterci è la località Ponta. Ma anche a Brusadure si sono verificati diversi allagamenti, anche estesi, che hanno provocato danni notevoli. Del resto a Bovolenta, come certifica l’Ispra nel suo rapporto sul dissesto idrogeologico, il 91% della popolazione vive in aree a forte rischio di alluvione, quindi si può dire che l’intero paese convive con questo rischio.

Tra le decine di famiglie e di imprese che si sono trovate a vivere l’esperienza dell’alluvione c’è anche il sindaco Anna Pittarello. “Il ricordo di quei giorni è ancora vivo - racconta - così come negli anni successivi abbiamo dovuto affrontare diverse emergenze e trascorrere notti su notti con gli occhi puntati sul fiume e sugli argini”.

Negli ultimi anni sono stati portati a termine i lavori del Genio Civile per la costruzione del diaframma lungo l’argine nord del Bacchiglione, in modo da scongiurare l’evacuazione del centro per motivi di sicurezza. Anche i murazzi sono stati sistemati per ridurre le infiltrazioni e i fontanazzi in caso di piena.

Per il prossimo futuro sono all’orizzonte altri tre fronti di intervento per migliorare la sicurezza idraulica in centro ma anche nelle frazioni di Brusadure e Fossaragna. Il Comune infatti ha ottenuto un contributo di 690 mila euro dal ministero dell’Interno per i tre progetti. Il primo è stato presentato a Brusadure nei giorni scorsi. Nel recente passato infatti la località è finita sotto acqua in occasione di piogge intense con allagamenti che hanno coinvolto anche diverse abitazioni della zona. Nei mesi scorsi l’amministrazione ha lavorato all’intervento di sistemazione dei corsi d’acqua minori, in particolare fossi, scoline e capifosso sulla parte più fragile del territorio. Il prossimo incontro sarà il 27 maggio a Fossaragna, quindi a giugno toccherà alla presentazione del progetto per l’area centrale. “Il contributo ministeriale ci ha permesso di finanziare la progettazione - spiega il sindaco Pittarello - di questi tre interventi per noi fondamentali per risolvere le principali criticità idrauliche. Non appena avremo il via libera procederemo con la richiesta del contributo visto che serviranno circa 8 milioni di euro in tutto. A Brusadure abbiamo mappato tutti i fossi principali e messo a punto i dettagli della sistemazione dei corsi d’acqua nelle zone più fragili. A Fossaragna verrà eseguita la manutenzione dei fossi in via Caneva e saranno messi in sicurezza due incroci. In centro risolveremo la situazione alla Ponta con degli indennizzi per le sei abitazioni presenti, che saranno abbattute. Trasferiremo le tre famiglie residenti fuori dall’area golenale. Inoltre saranno montate delle paratie automatiche sui murazzi, da alzare in caso di piena. Nell’area dell’ex cinema Eden, abbattuto l’anno scorso, verrà realizzata una vasca di raccolta dell’acqua per tenere all’asciutto il centro in caso di piena.”

Intanto prosegue anche l’iniziativa dell’Osservatorio dei cittadini sulle piene, promosso dall’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali in collaborazione con il Comune per imparare insieme a collaborare attivamente per migliorare la prevenzione dei rischi alluvionali ed essere pronti ad affrontare eventuali calamità naturali. Il progetto prevede una migliore gestione degli eventi alluvionali, anche grazie a COapp, l’applicazione mobile che permette ai cittadini di inviare segnalazioni territoriali e di ricevere notifiche in anticipo in caso di pericolo di alluvione. “È fondamentale sapere cosa fare nei momenti d’emergenza per escludere o limitare i disagi”, conclude Pittarello.

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