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Emergenza idrogeologica. Miranese Nord 1/4

Muson e Marzenego e Draganziolo, incubo esondazione a Noale

Il Comune della Città dei Tempesta punta a mettere in sicurezza il territorio

Muson e Marzenego e Draganziolo, incubo esondazione a Noale

Esondazione a Noale

 

L’incubo esondazione dei corsi d’acqua a Noale non è una ipotesi remota: lo scorso autunno quando l’acqua del Muson e del Marzenego, è tracimata in alcuni punti in cui i corsi d’acqua attraversano il centro storico della Città dei Tempesta, la paura per residenti e negozianti è stata reale. Un tema su cui hanno puntato l’accento anche le forze di minoranza in consiglio comunale. Il Comune di Noale con l’assessore all’ambiente Francesco Caravello è però chiaro nell’indicare gli interventi necessari per scongiurare un pericolo che appare davvero importante. “Noale - dice Caravello - ha una rilevante rete idraulica, in quanto la città è attraversata da fiumi come il Marzenego, il Draganziolo e per un breve tratto dal Muson Vecchio. La rete idraulica minore, svolge un ruolo indispensabile per lo scarico delle acque meteoriche provenienti dai fondi agricoli e rappresenta da sempre una fonte di approvvigionamento idrico per l'irrigazione delle colture”. Grazie alla collaborazione con il Consorzio di bonifica Acque Risorgive, sottolinea il Comune, sono stati realizzati importanti interventi di consolidamento arginale dei corsi principali permettendo di evitare rischi idraulici soprattutto del fiume Marzenego. ”Quest'ultimo - aggiunge Caravello - ha visto la realizzazione del canale scolmatore con la funzione di collegare il Marzenego al Rio Roviego andando a ridurre la portata in caso di piena e mettendo in sicurezza il tratto che attraversa il centro storico di Noale”. Va riconosciuto per il Comune, un altro intervento realizzato con fondi della Regione e realizzato dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive anche nell'area Oasi Wwf: opere realizzate tra il 2007 e il 2022 con importo totale di circa 4 milioni di euro con la costituzione di un bacino di fitodepurazione. “Attraverso le piante e i microrganismi presenti nell'area Sic - sottolinea Caravello - vengono assimilati i nutrienti presenti nelle acque come azoto e fosforo che altrimenti andrebbero sversati in laguna. Il bacino di fitodepurazione ha inoltre rilevante funzione di abbattere il picco di piena del Draganziolo grazie ai 320mila metri cubi di invaso, e ciò va a ridurre in modo sensibile il rischio idraulico del territorio circostante”. Sono in previsione nuove opere di rinforzo delle sponde dei nostri argini per contrastare i danni provocati dalle nutrie. ”In ottica di salute del sistema idrico - conclude Caravello - va ricordata l'importanza della manutenzione dei fossati privati i quali garantiscono il deflusso delle acque piovane e riducono il rischio di allagamenti anche nelle vie di comunicazione secondaria. L'amministrazione comunale inizierà a breve lo scavo di alcuni fossati. In programma abbiamo inoltro il rinnovo del piano delle acque, ormai risalente al 2016, strumento tecnico indispensabile per conoscere le criticità idrauliche presenti nel territorio”. Alessandro Abbadir


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