Tantissimi giovani e famiglie con striscioni colorati che inneggiavano alla pace e alla necessità di coniugare sviluppo tecnologico al rispetto dell’uomo
Oltre 2000 persone hanno partecipato a Dolo alla Marcia della Pace inter diocesana con il Patriarca Francesco Moraglia e il vescovo di Padova Claudio Cipolla, dal titolo “Algoritmi di pace” L’intelligenza artificiale a confronto con il tema della pace. Hanno partecipato oltre al sindaco di Dolo Gianluigi Naletto, anche gli amministratori di Fosso’, Pianiga, Fiesso d’Artico, Camponogara, Vigonovo, Campolongo Maggiore, Campagna Lupia, e alcuni vicesindaci assessori dei comuni di Padova, Mira e Stra e Quarto d’ Altino. C’erano tantissimi giovani e famiglie con striscioni colorati che inneggiavano alla pace e alla necessità di coniugare sviluppo tecnologico al rispetto dell’uomo. “Marciare per la pace è desiderare la conversione del proprio cuore alla misericordia - ha detto di fronte alla folla in Piazza Mercato a Dolo il vescovo Claudio Cipolla. - è alzare lo sguardo e accorgersi che non siamo soli. Ricordiamo tutti i conflitti, come in Ucraina e nella Striscia di Gaza, e quelli dimenticati nelle terre d’Africa, Asia, Medio Oriente e America latina. Camminare insieme per la pace significa dire da che parte stiamo”. Caloroso il discorso del sindaco di Dolo Gianluigi Naletto. “Dolo, vi accoglie e vi abbraccia - ha detto. La storia di questa comunità è sempre stata all'insegna del dialogo, dello scambio”. La prima tappa della marcia si è tenuta davanti all’ospedale dove si è riflettuto sul tema della fragilità, grazie alla testimonianza dei giovani in servizio civile alla cooperativa di Dolo “Il Portico”. La marcia ha poi proseguito il suo itinerario attraversando la Brentana si è fermata in Piazza Cantiere, dove le imbarcazioni veneziane del Polo nautico di Dolo hanno fatto da scenografia alla riflessione sulla trasformazione delle forme di lavoro. Qui il Patriarca Moraglia ha ribadito la necessità di essere portatori di pace nella differenza delle culture. La terza tappa è stata al monumento dei caduti in via Mazzini con la testimonianza di un giovane sudanese dell’associazione Popoli Insieme, fuggito dalla guerra. Sono stati intonati cori e canzoni.Il corteo è proseguito verso la palestra del liceo Galileo Galilei dove il Patriarca Francesco ha presieduto la celebrazione eucaristica conclusiva. Alessandro Abbadir
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