Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

L'associazione

Dolo. Avis Riviera del Brenta: cresce il numero di donatori

L'associazione rafforza le sue fila con giovani donatori grazie all'educazione nelle scuole

DOLO - VOLONTARI AVIS

Crescono le donazioni da parte dei donatori dell'Avis della Riviera del Brenta grazie al lavoro svolto nelle scuole per attirare sempre nuovi iscritti anche se le necessità aumentano ed il bisogno di sangue è tanto e non sempre sufficiente. Questo quanto emerso in occasione dell'annuale assemblea della sezione rivierasca dell'Avis che ha provveduto anche alla nomina del nuovo consiglio direttivo che resterà in carica per i prossimi quattro anni.

Vi è stata la riconferma di Roberto Mazzetto nel ruolo di presidente, che sarà affiancato da Nicola Minghetti in qualità di vicepresidente, Francesco Tolin in qualità di segretario e di Giulio Piccolo in quella di tesoriere. Il consiglio direttivo sarà composto anche dalla neo entrata Marina Romanato assieme a Leonardo Callegaro Scarpa, Daniela Contin, Antonio De Dea, Attilio Griggio, Italo Gusson, Giuseppe Polo, Giuseppe Rossetto e Giuliano Sarto.

Gli iscritti, alla fine dell’anno 2024 sono saliti a 1.762 rispetto ai 1.630 della fine dell’anno precedente. Nel corso dello stesso anno, 107 le cessazioni per cui coloro che hanno effettuato le prime donazioni sono stati 251. Un dato che beneficia anche dell’impegno profuso dalla neo consigliera Marina Romanato, all’interno delle scuole superiori dolesi.

“E’ un dono” – ci dice la consigliera – “che hanno voluto fare 75 neo diciottenni che frequentano gli istituti superiori, il liceo Galilei, l'istituto Lazzari e l'istituto Musatti, fra i 558 studenti che erano stati coinvolti. Ed a maggio incontreremo anche gli studenti dell’Enaip.”

Per diventare donatori bisogna avere un’età compresa fra 18 e 60 anni ed essere in buona salute. I giovani sono importanti e su di loro conta molto anche il presidente Roberto Mazzetto. “E’ fondamentale che vi sia un ricambio generazionale perché i donatori attivi, con l’avanzare dell’età potrebbero perdere l’idoneità e la richiesta di sangue negli ospedali è sempre crescente perché grazie alla ricerca le cure permettono di guarire patologie un tempo incurabili e per questo ci vuole più sangue, plasma ed emoderivati.”

Sempre più spesso il sangue è utilizzato, non solo nelle trasfusioni ma anche nella sperimentazione perché in molti casi si utilizzano farmaci derivati nel sangue, anche nelle cure antitumorali. Il presidente Mazzetto, per questo si rivolge molto ai giovani ai quali chiede anche di entrare attivamente nell’associazione, intanto sta lavorando anche per la festa del 14 giugno in occasione della giornata mondiale del donatore con un programma musicale. Ma quel che conta è la donazione e per chi non può farlo durante la settimana, il Centro Trasfusionale di Dolo è aperto ogni tre mesi anche di domenica.

Lino Perini

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione