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Dolo. Bomba sociale in arrivo: è boom di sfratti per morosità

Il sindaco di Dolo Gianluigi Naletto tratteggia una situazione angosciante

Bomba sociale in arrivo: è boom di sfratti per morosità

Attualmente nel comune dolese sono 76 le famiglie in lista d’attesa per una casa

Dolo può contare su 45 residenze a finalità sociale di proprietà comunale, e 194 di proprietà dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale (Ater) di Venezia; delle quali 13 ancora chiuse e non assegnabili di Edilizia residenziale pubblica (Erp) e 11 non Erp in gestione al Comune. Attualmente nel comune dolese sono 76 le famiglie in lista d’attesa per una casa. È una fotografia della situazione abitativa pubblica sul territorio, che corrisponde, allargando l’osservatorio di analisi, a quella veneta, dove si stimano a fine 2024, oltre 10.000 famiglie in attesa di assegnazione di un alloggio popolare. A fare il punto della situazione è il sindaco Gianluigi Naletto.

“Il pericolo dello sfratto - spiega il sindaco - è dietro l’angolo: caro affitti, disoccupazione e morosità nei pagamenti, rappresentano l’anticamera dello stesso. Uno sfratto dovuto sempre meno per necessità del locatore (fine locazione) e sempre più derivante da una incapacità dell’affittuario di far fronte alle spese del vivere quotidiano. “Il disagio a livello locale - continua Naletto - oltre per chi lo subisce, pesa anche agli stessi proprietari privati, che devono rientrare in possesso dell’immobile, tanto che, anche a Dolo, sempre più locatori abbandonano l’idea degli affitti di lunga durata per scegliere locazioni brevi, ad esempio a turisti o a lavoratori temporanei. Oggi, infatti, sottoscrivere affitti lunghi, significa guadagnare di meno e rischiare di più, provocando in tal modo un circolo vizioso che si traduce in un costante aumento dei canoni”.

In generale, gli sfrattati sono giovani che hanno perso il lavoro, famiglie monoreddito con un figlio, oppure anche famiglie con due redditi ma con più figli a carico, tutti accomunati dall’assenza di lavoro o comunque lavori “poveri” e “precari”. In questi ultimi anni, dopo il blocco sfratti dovuto alla pandemia, si è visto un costante aumento della platea di persone a rischio sfratto, sempre più larga e variegata. “Anche nelle scorse settimane - racconta il sindaco - una giovane coppia di stranieri in affitto con due figli e due stipendi da 1.200 euro netti mensili, dichiarava la seria difficoltà a pagare le bollette della luce e del gas. Oggi però pure gli anziani ed i disabili possono diventare dei potenziali sfrattati; lo testimoniano i recenti dati di alcune associazioni sindacali e di tutela dei consumatori. Registrano una significativa crescita delle ingiunzioni di pagamento che, unita all’inflazione reale e al caro vita, contribuirà presto a definire un quadro per le persone più fragili sicuramente destinato ad aggravarsi”. Infine un fenomeno preoccupante. “Per le persone sole - conclude Naletto - anche a Dolo, le richieste di residenza da parte di soggetti senza fissa dimora, è in significativo aumento. Una situazione rarissimamente registrata prima, in Comuni sotto la soglia dei 15.000 abitanti come il nostro. Così come anche i pignoramenti immobiliari delle prime case per insolvenza dei mutui”.

Alessandro Abbadir

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