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Mira. Nuove scoperte dall’antica abbazia alto medioevale di Sant’ Ilario a Malcontenta

Illustrate le campagne di scavo dell’equipe di Ca’ Foscari

Nuove scoperte dall’antica abbazia alto medioevale di Sant’ Ilario a Malcontenta

Gli scavi a Dogaletto

Il Comune di Mira è intenzionato a riportare tutti i reperti a Villa dei Leoni

 

L’obbiettivo è chiaro: riportare a Villa dei Leoni i reperti originali dell’abbazia alto medioevale di Sant'Ilario che si trovavano tra Malcontenta e Dogaletto e continuare a sostenere le campagne di scavo nel sito archeologico che rivela continue sorprese. A spiegarlo è stato il sindaco di Mira Marco Dori, in un incontro pubblico che si è tenuto nelle scorse settimane a Mira. Il sindaco ha anche chiesto il rifinanziamento della Legge Speciale per Venezia per rifinanziare gli scavi. Durante l’incontro pubblico gli esperti dell’Università di Ca' Foscari di Venezia hanno illustrato i risultati della campagna di scavo condotta negli ultimi 2 anni nel sito dell’abbazia. Gli archeologi guidati dal professor Sauro Gelichi, medievalista di fama internazionale, e dell'equipe di ricerca condotta dalla ricercatrice Elisa Corrò, hanno spiegato i risultati anche inattesi emersi dal terreno. Finalmente dopo anni di ricerche (le campagne di scavo, dopo una prima a fine Ottocento, sono ripartite oltre un decennio fa) è stata ritrovata l'esatta posizione dell'antica abbazia e del monastero, ma le ricerche hanno anche fatto emergere precedenti stratificazioni, anche diverse nel posizionamento, che fanno tornare indietro le lancette fino all'800 dopo cristo. Sono emerse così ampie zone dedicate alle sepolture e numerosi reperti di epoca romana, usati come recuperi per le edificazioni medievali. I ricercatori sono però in attesa di ulteriori informazioni derivanti dal carbonio 14 e dallo studio del DNA dei reperti organici (sono stati ritrovati scheletri ed ossa umane sparse), che potrebbero gettare ulteriore luce sui abitanti e sui loro usi e costumi. Il sindaco è chiaro nelle sue intenzioni. “I reperti ora - ha detto Dori - si trovano in seguito agli scavi di fine 1800 al museo archeologico di Venezia. Vogliamo valorizzarli e metterli a disposizione della comunità. Stiamo lavorando per riportarli a casa e abbiamo già formalizzato la richiesta al museo che li sta ospitando. Dopo le straordinarie scoperte delle campagne di scavo del 2023 e 2024, ora è chiaro a tutti che le origini di Venezia sono legate anche a Mira e noi vorremmo valorizzare questo legame storico dando nuova importanza ai reperti che provengono dal nostro territorio". Infine un appello per avere finanziamenti ad hoc per continuare gli scavi che altrimenti rischiano di bloccarsi. "Se ci fosse il rifinanziamento della Legge Speciale di Venezia - ha detto Dori - si potrebbe con quei fondi continuare a sostenere nuove campagne di scavo. Ad ogni modo il Comune intende continuare ad indagare la storia antica dell’abbazia di Sant'Ilario. Fondamentale però è l'aiuto delle istituzioni nazionali e regionali, ma anche che sull'area ora demaniale, sia posto un vincolo archeologico e che venga successivamente consegnata al Comune". Insomma nell’area lagunare con il sito dell’età del bronzo che si trova invece a Giare, il territorio lagunare mirese continua ad offrire sorprese. Alessandro Abbadir

 

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