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Mira. Dogaletto, la discarica delle “Terre Rosse” messa in sicurezza

Lo prevede un decreto del sindaco metropolitano Luigi Brugnaro nelle scorse settimane

 Dogaletto, la discarica delle “Terre Rosse” messa in sicurezza

La discarica delle terre rosse

Saranno installate canalette in calcestruzzo per stabilizzare i fossati e favorire l’impermeabilizzare delle sponde e del fondale

La discarica delle “Terre Rosse”, cioè le montagne di ceneri di pirite che da decenni si trova in via Bastiette a Dogaletto di Mira, sarà messa in sicurezza dalla Città Metropolitana di Venezia con un progetto che eviterà che i materiali, a causa delle piogge, possano finire in laguna inquinandola. Lo prevede nello specifico un decreto del sindaco metropolitano Luigi Brugnaro con il quale è stato approvato nelle scorse settimane il progetto esecutivo per mettere in sicurezza il deposito gestito da Veneta Raw Material Srl. Si tratta di rifiuti derivanti dai processi industriali di produzione dell’acido solforico, legati a Porto Marghera e accumulati fino a metà anni ’90 e che, tra traversie giudiziarie ed amministrative, sono rimasti lì sino ad oggi. La Veneto Raw Material, proprietaria delle ceneri, ha adottato anni fa le prime misure di emergenza per evitare la dispersione nell’ambiente di acque di dilavamento dei cumuli ed ora su, autorizzazione della Città metropolitana e sotto la sorveglianza di tutte le autorità preposte, procederà a questo nuovo intervento.

Si tratta di un intervento che consentirà, nelle intenzioni della Città Metropolitana, di far cessare alle ceneri di pirite la qualifica di rifiuto ed avviarle, come materiale adatto alla produzione industriale. Il progetto prevede un intervento nel fossato di collegamento con il canale Finarda che punterà a potenziare le misure di protezione del deposito. Saranno installate canalette in calcestruzzo per stabilizzare i fossati e favorire l’impermeabilizzare delle sponde e del fondale. In questo modo, regolamentando il flusso delle acque meteoriche si impedirà che le ceneri possano finire nel Finarda e da lì in Laguna di Venezia. La pulizia superficiale del fossato che collega i fossati perimetrali del deposito al Finarda prevede attività di rimozione del materiale inquinato (rifiuto) per la lunghezza di 380 metri, in diverse fasi: sfalcio della vegetazione, compresi alcuni alberi se necessario; rimozione del terreno misto a ceneri presenti sul fondale e delle pareti del fossato, risezionatura del fossato e conferimento in siti autorizzati del materiale asportato come rifiuto. L’intervento durerà di 17 settimane. “Grazie a questo decreto a firma del sindaco metropolitano Luigi Brugnaro c’è un atto concreto che arriva dopo tanti anni e destinato ad un unico obiettivo: quello di garantire la sicurezza ambientale del nostro territorio - è il commento del consigliere delegato metropolitano Paolino D’Anna. Un progetto che da tempo i cittadini attendevano e che dà risposte e soprattutto tutela in maniera certa quell’area inquinata”. La questione della bonifica dell’area interessa la popolazione mirese e di Dogaletto in particolare, da decenni.

Alessandro Abbadir


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